Politica, area jonico etnea: è tempo di cambiare


Pubblicato il 04 Gennaio 2020

La plaga ionico etnea rappresenta un hinterland di grande bellezza sul piano ambientale ed ha un paesaggio tra i più affascinanti non solo della Sicilia ma dell’intero Paese. Un colpo d’occhio straordinario e incantevole tra vulcano e mare con una natura che offre vedute mozzafiato. Quest’area è un anello di congiunzione tra Catania e Taormina e rappresenta una cerniera collegamento tra zone diverse in cui è possibile utilizzare e immaginare potenzialità enormi soltanto se si riuscisse a promuovere e organizzare uno sviluppo largamente condiviso con l’apporto sinergico di Comuni, della Regione e dello Stato. In particolare, oggi quando affiora una notevole crisi sociale ed economica essendo venuta meno la redditività dei comparti dell’ agricoltura, del commercio e dell’artigianato che erano le tradizionali e lucrose attività economiche di genti laboriose e intraprendenti.

E allora bisogna ripensare con urgenza alla rinascita dell’ economia locale cercando di legare le vocazioni di arti e mestieri antichi sopramenzionate con la necessità di uno sviluppo del turismo di transito, di accoglienza e rurale che possano differenziare e arricchire la domanda turistica del polo taorminese.

Bisogna, quindi, che gli enti locali una volta tanto si organizzino e si associno in forma giuridica per la promozione del turismo in modo da costruire non i soliti carrozzoni ma una struttura snella con tecnici che indichino le strade da seguire. I punti nodali che si possono citare sono soprattutto la tutela del mare con la costruzione del terzo modulo di smaltimento delle acque reflue che impedisca l’inquinamento e anche con il possibile completamento della Riposto Schiso che doveva realizzarsi già da tempo. Il tutto in un quadro di tutela dell’ ecosistema e di controllo della speculazione edilizia che per esempio ha degradato Fondachello di Mascali.

Tanti anni fa si parlò anche della costruzione del parco giochi nel sito dell ex cartiera poi tutto cadde nell’oblio per motivi ancora oggi non totalmente chiariti. Potrebbe essere ripreso questo progetto innovando la tecnologia alla nuova era digitale. Occorre, comunque, che le autorità locali escano dall’ atavica inerzia e si battano insieme per fare crescere questa zona attraendo investimenti privati e costruendo una rete di servizi che supportino un grande progetto di rilancio socio economico.

Rosario Sorace.


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