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Politica Ars, Doppia Preferenza: come il sesso degli angeli?
Pubblicato il 25 Giugno 2016
di marco pitrella
Si discute di riforma elettorale all’ARS: c’è di buono che la Commissione Affari Istituzionali ha approvato l’emendamento che annulla la “doppietta” Uomo & Donna con cui sinora s’è votato per il Consiglio Comunale – chissà se in attesa della tripla preferenza gender: “la trans”.
Emendamento inammissibile, la tesi di Giovanni Ardizzone che dell’ARS è il Presidente.
“Senza la doppia preferenza di genere non siamo disponibili a votare alcuna legge elettorale”, sono state le parole di Fausto Raciti, segretario regionale del piddì.
A sentir Raciti “fatta la legge trovato l’inganno” viene da dire.
Nel “qualunquemente” ovvio, infatti, la “doppietta” ha il solo scopo d’agevolare i “travasi” fra cordate di una medesima lista; s’accoppiano e si scambiano: “la femmina a me e il maschio a te”… che, poi, è il naturale proseguo del “levati tu che mi ci metto io” a preferenza “secca”.
In fondo ne “la ragion di Fausto” c’è l’essenza del piddì, bisognosa del gioco di coppia che fa meglio coesistere le bande, le famiglie e le correnti… elegantemente definite anime o sensibilità.
Altro che prosa per le quote rosa.
Le leggi elettorali, del resto, servono a trasformare il consenso in seggio; a nulla c’entrano i bla, bla, bla di chi – Boldrini docet – vuol far del bel paese di santi e poeti un “misto crusca” di presidenta, sindaca e “navigatora”.
“Se il pensiero distorce il linguaggio, anche il linguaggio è in grado di distorcere il pensiero”, scriveva Orwell. E in Sicilia dietro qualsiasi proposito è ormai tutt’un crocettismo: infima mistificazione, appunto.
Sarebbe preferibile per non perder tempo che i politicanti s’interrogassero sulla qualità della classe dirigente (specie siciliana) piuttosto che “parlamentare” sul sesso degli angeli. Se così facessero s’eviterebbe un torto all’intelligenza delle donne che come narra la “mitologia” non hanno bisogno d’alcuna spinte avendo sancito l’eterna sconfitta del carro di buoi.
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