Politica, Catania: piano riequilibrio, assemblea pubblica a Palazzo degli Elefanti per non svendere il futuro della città


Pubblicato il 22 Settembre 2016

oggi pomeriggio in Municipio,

dal vicepresidente del consiglio comunale:

tra pochi giorni il Consiglio Comunale verrà chiamato a esprimersi sul nuovo Piano di riequilibrio finanziario riformulato dalla giunta Bianco per fare fronte ai debiti sopravvenuti in questi ultimi tre anni anche per l’inerzia dell’amministrazione cittadina.                        

E’ un momento fondamentale perché il documento stabilisce in quale città vivranno le prossime generazioni e forse anche per questo si avverte un crescente clima di mobilitazione tra quanti, a vario titolo, ogni giorno si spendono per il valore dell’impegno sociale e politico di una Città più equa, più giusta, aperta e partecipata.

Le indicazioni contenute nella proposta dell’Amministrazione, lo diciamo senza remore, a oggi sono da giudicare negativamente perché esprimono il tentativo di svendere beni pubblici (alcune scelte appaiono francamente inaccettabili per il valore simbolico e affettivo del patrimonio cittadino) per colmare un fronte debitorio che in questi tre anni si è allargato a dismisura. Eppure da oltre un anno denunziamo vanamente, talvolta insieme ad altri, l’inerzia amministrativa e l’immobilismo politico: un esempio per tutti, la mancata razionalizzazione delle aziende partecipate gravate da un passivo che sembra inarrestabile.

A un primo esame il contenuto di questo Piano di riequilibrio che mette un’ipoteca sul patrimonio cittadino, si fonda su presupposti contabilmente fragili e aleatori e sembra fatto apposta per mettere la polvere sotto il tappeto, giusto il tempo per concludere i cinque anni senza traumi.

Anche a costo di decisioni drastiche nella forma e nella sostanza, a questo gioco noi non ci stiamo: per proseguire l’esercizio del mandato con scrupolo e coscienza è necessario generare una nuovo impegno e la parola deve passare alla Città, per pronunciarsi sulle scelte decisive per il proprio futuro. Troppe volte abbiamo assistito a conferenze stampa di sindaco e assessori condite di annunci senza contraddittorio, con uno svilimento della funzione istituzionale e dei settori più vivi della comunità cittadina, dalla Cultura al mondo associativo, sindacale e professionale e delle attività produttive,  mortificate e relegate al ruolo di spettatore.

E’ quanto mai doveroso promuovere nella sede istituzionale un confronto aperto, libero e franco, consapevoli che questo documento contabile segnerà in maniera irrimediabile il valore positivo o negativo della consiliatura, a meno di due anni della sua conclusione.

 

      

 


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

1 min

“Minacce e, addirittura, aggressioni a mano armata in pieno centro storico a Catania. E’ quanto accade quotidianamente all’interno del parcheggio Amts di Corso Sicilia (dinanzi ad un affollato supermercato) ad opera di persone senza fissa dimora”. A denunciarlo è il vicepresidente del I municipio di Catania, Giuseppe Arcidiacono. “Diversi, purtroppo, sono gli episodi registrati negli […]

1 min

Attiva anche per il 2025 la misura della Regione Siciliana “Straccia-bollo” che consente ai siciliani morosi di pagare la tassa automobilistica scaduta senza interessi e sanzioni. Per evitare la prescrizione dopo i tre anni, infatti, non verrà effettuata dall’Agenzia delle entrate e riscossione (Ader) la sospensione di tutte le attività e delle procedure relative ai […]

1 min

Un traffico complessivo di oltre 23 milioni di passeggeri nel 2024, con un incremento del 13 per cento circa rispetto all’anno precedente. È il dato sugli scali siciliani riportato da Assaeroporti, l’Associazione italiana dei gestori aeroportuali, nel rapporto consuntivo pubblicato oggi.In particolare, tra i dieci aeroporti più trafficati in Italia ci sono Catania, al quinto […]

2 min

Con la sentenza del 30 gennaio 2025 il Tribunale del lavoro di Catania ha confermato il diritto alla Naspi, l’ indennità di disoccupazione, ai 16 lavoratori della Ottimax di Catania che, poiché trasferiti in massa al Nord Italia, si erano dimessi.In questo modo il Tribunale riconosce la “giusta causa” di dimissione per i trasferimenti oltre […]