“Questo non è amore”. Il motto della campagna permanente di sensibilizzazione promossa dalla Polizia di Stato ha scandito i diversi momenti di riflessione programmati dalla Questura di Catania per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia, la Polizia di Stato e l’Ordine […]
Politica, Catania: sit-in di protesta, no inceneritore
Pubblicato il 04 Luglio 2020
“VENERDì 3 LUGLIO la Rete dei comitati territoriali siciliani, associazioni e gruppi di abitanti ha svolto un SIT-IN DI PROTESTA, presso il Comune di Catania contro il progetto di costruzione di un inceneritore presentato dalla Sicula Trasporti dei Leonardi e per dire basta ai mega-impianti ed a tutti i progetti inquinanti che minacciano il territorio.
“Abbiamo scelto di realizzare un presidio di protesta sotto il comune di Catania perché colpevole di avere sempre dato parere favorevole a progetti di morte nel nstro territorio, impianti sovradimensionati che servono solo al profitto di imprenditori senza scrupoli col benestare delle isitutzioni che dovrebbero grantire la nostra sicurezza, ma che sono sempre ossequiosse e pronte a concedere autorizzazioni che tolgono la parola ai comuni. Ma non scordiamo anche il ruolo di Arpa, Asl, Soprintendenza e di tutti i funzionari regionali che hanno permesso il gioco di questi imprenditori senza scrupoli” spiega Metis Bombaci del Coordinamento per il Territorio di Lentini.
Una prima iniziativa che ha visto il coinvolgimento di tante realtà catanesi che hanno lavorato all’organizzazione. L’inceneritore, che dovrebbe sorgere in contrada Coda Volpe nel territorio di Catania, sarebbe l’ennesimo mega-impianto inquinante presente in un’area sulla quale insiste anche la MEGA DISCARICA, sempre dei Leonardi, per la quale è già stato chiesto il raddoppio delle capacità (attualmente tratta rifiuti di oltre 200 comuni dell’isola). Nonostante l’inchiesta “Mazzetta sicula” sulla famiglia Leonardi abbia fatto emergere la fitta rete di corruzione e interessi legati al business dei rifiuti, nuovi progetti di morte minacciano il territorio, sempre più colpito dalla gestione incentrata sull’”emergenza” e dalla mancanza di politiche atte a proporre sistemi alternativi per un ciclo virtuoso dei rifiuti e dell’energia.”
Lascia un commento