a cura di iena senza elmetto
Sorpresa. E’ questa la parola che meglio di ogni altra descrive lo stato d’animo di Giacomo Rota, segretario generale della Cgil Catania e di Pina Palella, segretaria di organizzazione. Sorpresa per la grande risposta che i lavoratori, i pensionati e i precari catanesi hanno saputo dare all’appello a favore delle vittime palestinesi lanciato qualche giorno fa dal sindacato. Un appello che si è tradotto nella raccolta di farmaci e forniture sanitarie da inviare negli ospedali di Gaza attraverso la Carovana di “Music for Peace”. Il risultato? “Al di sopra di ogni aspettativa” dicono Rota e Palella, “ringraziamo i tanti cittadini che hanno aderito alla nostra iniziativa con contributi concreti, cioè donando medicinali””.
In questi giorni, molti cittadini si sono presentati presso la sede di via Crociferi per consegnare farmaci da inviare direttamente nei luoghi martoriati dal conflitto.
Ma c’è di più. Un fenomeno del tutto inaspettato: la solidarietà dimostrata dai tanti farmacisti della provincia di Catania che hanno risposto all’appello della Cgil catanese donando farmaci e dichiarandosi disponibili, eventualmente, a contribuire anche per il futuro.
La Cgil di Catania ha inoltre invitato con nota ufficiale la Federfarma di Catania a contribuire attivamente e concretamente alla raccolta attraverso la donazione di medicinali.
La raccolta di farmaci promossa dalla Cgil, si concluderà giovedì alle ore 13. Chi fosse interessato può recarsi presso la sede di via Crociferi 40 o chiamare il numero 335.1942079.
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GAZA: morti, feriti, bambini smembrati, in oltre 10.000………….E il prigioniero.
Mentre GAZA – un’area di 360 kmq – un “ quadrato” di 19 Km per lato, con 1.816 milioni di cittadini residenti –, invasa dall’ 8 luglio dall’esercito dello Stato di Israele, è tempestata da un tragico immenso vortice di migliaia ( decine di migliaia) di bombe di tutte le stazze ed “intelligenze”, voraci di sangue, specie infantile, e di gigantesche distruzioni all’apparato abitativo e alle infrastrutture sociali ( compresi gli ospedali e le autoambulanze), da ieri improvvisamente l’attenzione internazionale si è rivolta al “prigioniero”, il soldato israelita aggressore preso con “ le mani in pasta”.
Mentre oltre 10.000 persone sono stati ad ora devastati dallo strapotere militare aggressivo, in morti, feriti e mutilati, rimasti senza acqua potabile, elettricità, ridotti all’”età della pietra”, il tam-tam nazionale ed internazionale, organi di informazione, il presidente degli Stati Uniti Obama e… il nostro Presidente del Consiglio Renzi ( per come si apprende in ultim’ora), tra i tant’altri, mettono in primo piano il “prigioniero”, con l’altisonante grido d’orrore…… “liberatelo”.
Mentre l’emergenza umanitaria e il crimine assassino impazzano….si innalza il grido del “liberatolo”.
Si è proprio vero. E’ l’antico motto dell’Impero!
I cittadini si serie “inferiore” non hanno cittadinanza. Possono morire come le “mosche”, non hanno alcun peso nella Loro impari bilancia dell’Umanità e della Storia.
(domenico stimolo)
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