Comunque, un appello per salvarlo era stato lanciato…
a cura di iena rosso-nera
“Mi sorprendo della stupore suscitato dalla mia difesa dell’Istituto Gramsci di Palermo.” Lo ha scritto Nello Musumeci, esponente dell’opposizione di centrodestra all’Ars, nella sua “Fan page” di Facebook.
” Sollecitare ieri sera in Aula il governo Crocetta a sostenere finanziariamente quell’Istituto, ormai a rischio chiusura, mi è sembrata la cosa più naturale e doverosa. Al quotidiano “la Repubblica”, ad esempio, la mia iniziativa è sembrata “un paradosso”. Perchè mai? Il Gramsci opera, da quarant’anni, in un’area culturale lontanissima dalla mia, ma nessuno può metterne in discussione il valore e la funzione svolta, anche per il pregio dei suoi archivi privati, per la ricchezza della sua biblioteca, per la qualità della collana di studi pubblicata. E’ un patrimonio che appartiene a tutti, studiosi e cultori, al di là del credo politico e delle appartenenze partitiche di ciascuno. E per questo la Regione ha il dovere di salvaguardarlo dal pericolo di chiusura.
Con lo stesso spirito ho pure chiesto l’intervento della Regione a sostegno dell’Isspe, l’Istituto di studi politici ed economici, fondato trent’anni fa a Palermo dallo storico Giuseppe Tricoli. Un intellettuale di Destra, come è noto, il cui impegno culturale ha dato un impulso significativo al confronto libero delle idee e delle tesi, affinchè non prevalesse “il pensiero unico”.
Ci si dovrebbe sorprendere, semmai, del fatto che la Regione Siciliana, guidata da un presidente definitosi “rivoluzionario”, sia rimasta insensibile di fronte alla lenta ma inesorabile agonia delle nostre istituzioni culturali. Tutti abbiamo perciò il dovere di alzare la voce e denunciare anche questa amara verità!”
Eppure, ricordiamo che già era stato lanciato un appello sul tema, eccolo:
“Al Presidente della Regione siciliana, alla Giunta di Governo e ai deputati dell’Assemblea regionale siciliana
(Palermo 17.06.2014)
APPELLO per la sopravvivenza
dell’ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO
promosso da Dacia Maraini, Luciano Canfora, Tullio De Mauro, Giuseppe Giarrizzo, Gioacchino Lanza Tomasi, Antonio Sellerio, Marcello Sorgi, Giuseppe Tornatore.
Nel corso dei suoi quasi 40 anni di esistenza l’Istituto Gramsci Siciliano onlus ha realizzato:
a) uno straordinario ARCHIVIO STORICO, “preziosa fonte per la conoscenza della storia moderna e contemporanea della Sicilia” (a giudizio della Soprintendenza archivistica), comprendente fra l’altro le carte di Pio La Torre, Pompeo Colajanni, Girolamo Li Causi, Vittorio Nisticò, Andrea Finocchiaro Aprile, ed altri protagonisti della storia e della politica siciliane.
b) una BIBLIOTECA aderente al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), specializzata in storia del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia in particolare, dotata di 35.000 volumi, di una preziosa collezione di quotidiani e rare riviste nazionali e locali, di 60 posti e postazioni internet per i lettori.
c) la PUBBLICAZIONE di oltre 120 volumi di storia, politica, sociologia, attualità, che nei limiti delle disponibilità vengono inviate gratis a chi ne faccia interessata richiesta.
d) una intensa ATTIVITÀ DI RICERCA E DI PROMOZIONE CULTURALE sotto forma di seminari, convegni, dibattiti, mostre, spesso in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali italiane e straniere. Storia, politica, economia, letteratura, urbanistica, antropologia, beni culturali, sociologia costituiscono i campi più frequentati da iniziative tutte accomunate dalla costanza dello sguardo rivolto alla società, alle sue tradizioni, ai suoi fermenti innovativi, alle sue svolte epocali.
Alla realizzazione pratica di tutte queste attività collaborano TRE SOLE PERSONE (una bibliotecaria, una archivista e un segretario amministrativo) che assicurano l’apertura dell’Istituto alla cittadinanza DAL LUNEDI’ AL SABATO per 40 ore settimanali.
A causa delle scelte di bilancio della Regione siciliana, che hanno gravemente penalizzato i beni e le istituzioni culturali con drastici tagli già nel 2013, e appaiono ancora del tutto aleatorie per il 2014, l’Istituto Gramsci è minacciato inesorabilmente di chiusura. La conseguenza sarà la dispersione di un inestimabile patrimonio, la sottrazione allo studio e alla ricerca di materiali documentari e bibliografici unici e l’eliminazione di uno spazio aperto alla città. Questo gravissimo rischio impone una mobilitazione per il salvataggio di una istituzione che opera al servizio della conoscenza, degli studi, dello sviluppo culturale e democratico della società siciliana.
INVITIAMO pertanto quanti non si rassegnano ad una irresponsabile politica di declino culturale a SOTTOSCRIVERE questo appello che vuole assicurare ad un importante istituto lo spazio di operatività certa e programmabile che gli compete per l’attività che ha svolto finora, e deve continuare a svolgere.
L’ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO NON DEVE CHIUDERE
Per aderire scrivere a: info@istitutogramscisiciliano.it
Prime adesioni pervenute (in ordine alfabetico):…………….
Consultare: http://www.istitutogramscisiciliano.it/?nw=1&idp=63&preview=1“
L’Alfa Basket Catania scenderà in campo domani pomeriggio. La squadra rossazzurra, nel campionato di Serie…
COMUNICATO STAMPA Le insidie del Black Friday I consumatori devono prestare la massima attenzione affinché…
Il dibattito sul Piano di riqualificazione dello scalo Attanasio: «Quali intersezioni con PUDM e PUA…
Una nuova e articolata interrogazione parlamentare riguardo al futuro dell’Azienda Siciliana Trasporti è stata presentata,…
OGGI ALLE 10 MANIFESTAZIONE Anche per Enrico Trantino,questa volta si è andati al di là…
La variante della concessione demaniale marittima richiesta dalla società La Tortuga Srl nel porticciolo di…