evento organizzato dalla deputata nazionale Luisa Albanella, dalla parlamentare regionale Concetta Raia, dall’ assessore comunale Angelo Villari;
l’appello “il Governo nazionale cambi rotta e affronti le vere emergenze: Lavoro, povertà, Pensioni”
Il PD recuperi un più netto profilo di sinistra e faccia dell’equità, il metro di misura
Lunedì, 25 luglio, ore 10 hotel il Principe Via Alessi 20 Catania
Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, on. Cesare Damiano, fondatore e referente nazionale dell’area riformista “Sinistra è Cambiamento”, sarà a Catania lunedì prossimo, 25 luglio, per presentare l’agenda sociale, una serie di proposte rivolte al Governo nazionale e al Pd perché effettui un cambio di rotta, dando priorità alle politiche sociali, al lavoro e al tema delle pensioni.
L’evento organizzato dalla deputata nazionale Luisa Albanella, componente Commissione Lavoro, dalla parlamentare regionale Concetta Raia, presidente della Commissione UE all’Ars e dall’assessore comunale Angelo Villari si terrà alle ore 10, all’hotel Il Principe (Via Alessi, 20) e vedrà la partecipazione di numerosi sindaci e consiglieri della provincia etnea, e di Sara Sindoni, referente a Catania dell’area Sinistra è Cambiamento.
“L’Agenda Sociale deve essere basata su tre capisaldi: lavoro, lotta alla povertà e pensioni – dichiarano i proponenti – chiediamo al PD e al Governo, una Agenda Sociale riformista, realistica e praticabile, che favorisca la continuazione del dialogo con le parti sociali, facendo in modo tale che il Tavolo di confronto con i sindacati trovi una sua conclusione molto prima che si tenga il Referendum sulla legge costituzionale. Una Agenda che rappresenti, di fronte al Paese, un PD unito e determinato per un’azione di Governo fondata sui principi dell’eguaglianza e della difesa dei più deboli, che rappresentano la base della nostra identità”.
“L’esito delle recenti elezioni amministrative, che ha visto un risultato negativo per il Partito Democratico, rimette al centro del dibattito politico una questione sociale lasciata irrisolta. Una questione che si è manifestata, per altri versi, anche nell’esito disastroso del referendum britannico sull’abbandono dell’Unione Europea”.
“Le disparità sociali, l’insicurezza economica, la paura del futuro, il vuoto di prospettiva e il senso di ingiustizia, sono il carburante del populismo. La crisi economica, non ancora del tutto superata, ha inferto ferite profonde ai cittadini più deboli e accentuato i fattori di esclusione sociale e di diseguaglianza che non abbiamo saputo interpretare adeguatamente”.
“Questo dato di realtà è alla base della nostra richiesta di un cambio di rotta nelle politiche del Governo. Siamo anche convinti che il Partito Democratico debba recuperare un più netto profilo di sinistra che faccia dell’equità il metro di misura delle scelte fondamentali”.
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