Politica “commissariata”, nuova interrogazione su Porto di Catania, on. Giulia Grillo: “i ministri Lupi e Madia chiariscano sull’incarico ad Indaco”. E cita nostro articolo

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DAL CAPOGRUPPO M5S COMMISSIONE AFFARI SOCIALI DELLA CAMERA (allegato a fine pag. l’atto):

“nonostante più volte il sindaco di Catania abbia dichiarato che il commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Catania, Cosimo Indaco, svolga il suo incarico a titolo gratuito, risulta – invece – che allo stesso Indaco è stato corrisposto un compenso di €36.213,54 per il periodo che va dal 3 ottobre 2014 al 31 dicembre 2014. Alla luce di ciò, questa mattina abbiamo chiesto, con un’interrogazione parlamentare, ai ministri dei trasporti e la pubblica amministrazione Lupi e Madia, di dipanare i dubbi sulla nomina di Cosimo Indaco, a Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale di Catania e di chiarire la natura del compenso.

A dichiararlo è l’On. Giulia Grillo, Capogruppo M5S in Commissione Affari Sociali della Camera.

Una recente circolare, la 6/2014, del ministro Madia ha stabilito criteri molto precisi per l’utilizzo di personale in quiescenza. Si va dal divieto, da parte delle amministrazioni pubbliche, di affidare rilevanti responsabilità al personale non più giovane, fino al fatto che incarichi e collaborazioni siano consentiti a titolo gratuito. Il documento della ministra Madia, inoltre, pone l’accento nell’attribuzione d’incarichi o cariche, che  le amministrazioni dovranno avere  particolare cura  all’esigenza di evitare conflitti d’interessi.

Ai ministri Lupi e Madia è stato chiesto, dunque, di chiarire se il compenso di euro 36.213,54 per il periodo dal 3 ottobre 2014 al 31 dicembre 2014 dovuto a Cosimo Indaco, con l’incarico di Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale di Catania,  sia stato erogato rispettando quanto previsto dalla Circolare n. 6/2014 e se abbiano dedicato particolare cura all’esigenza di evitare conflitti d’interressi.

“Cosimo Indaco, infatti, risulta uno dei piùgrandi operatori del settore delle spedizioni. In altri termini, giacché l’azienda di Indaco si occupa di import/export all’interno del porto catanese non sarebbe opportuno che lui stesso gestisca l’organizzazione proprio dell’autorità portuale avendo interessi nel settore”- conclude Giulia Grillo.

 

 

 

 

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Redazione Iene Siciliane

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