Politica, comunismo alla catanese: “Arazio” Licandro aderisca ai “Marxisti per Tabacci”


Pubblicato il 23 Maggio 2016

di marco pitrella

“Che fare?” Scriveva Lenin con sottotitolo “Problemi scottanti del nostro movimento”; e sì, perché a Catania il PdCI “ha scaricato – cito testualmente il compagno Iannitti – Orazio Licandro – “suo” assessore nella giunta Bianco – lanciando una campagna d’opposizione alla giunta Bianco”.

Che sia un documento apocrifo che nulla c’ha d’ortodossia è evidente anche ad un Trozkista.

“Che fare?” Cedere l’assessorato alla “Bellezza Condivisa”, di questo s’occupa “Arazio”, vorrebbe dire cedere al ricatto.

Dov’è finito il mito della disciplina?  

“Che fare?” Tentar la “Terza via” non nuoce; “Arazio” aderisca ai “Marxisti per Tabacci” (fra l’altro con Tabacci, sponda “migliorista”, ci sta pure il vice sindaco Marco Consoli); in fondo (ma molto in fondo) è grazie alla presenza di Licandro che “Enzo IV” ha fatto “il balzo in avanti”.

“Che fare?” La “grande proletaria” etnea si chiede: perché andare con un democristiano? s.o.stengono i compagni tabacciani: “di fronte a Bersani (passato alla storia, da ministro per le sue liberalizzazioni), Renzi (un neoliberista di stampo statunitense), meglio Tabacci”.

Del resto, si sa che “in centro stat virtus”.

“Che fare?” Per aderire ai “Marxisti per Tabacci basta mettere un “mi piace” sulla pagina facebook.

“Fatto?” domanderebbe il compagno Giovanni Mucciaccia, che dal propagandistico “Art Attack” ha educato i pionieri all’edificazione del socialismo. 

 

 


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