Mentre dal comune di Catania non arrivano soluzioni, si muovono insegnanti e ragazzi. E dal “Centro internazionale studi Luigi Sturzo” si fanno proposte concrete. Ma a Palazzo degli Elefanti interessa qualcosa di serio?
di iena miscredente marco benanti
Nella città che, ogni anno, spende decine di migliaia di euro per la festa di Sant’Agata, non si trova una soluzione per la Biblioteca Ursino Recupero, un patrimonio culturale e storico della città, al centro di una situazione da fare arrossire di vergogna: conserva ben 270.000 volumi, ma da tre anni può contare su un unico dipendente, la direttrice Rita Carbonaro che fa tutto, senza stipendio dal luglio scorso! E la Biblioteca è creditrice dal comune di oltre 1.800.000 euro. Niente male. Ma prima di tutto feste, balli e magari…opere dell’ingegno come il Brt!
Così, la scuola, con i docenti e gli studenti dell’istituto “Vaccarini”, in particolare grazie alla professoressa Pina Arena, si è fatto promotrice del progetto “Adotta la biblioteca” che prevede una raccolta di fondi fra gli studenti e un sostegno anche operativo per le esigenze della Ursino Recupero. Un laboratorio di cittadinanza attiva volto ad avviare processi di conoscenza e di lettura, e a dare valore al libro e a chi lo conserva. Un progetto lanciato al Vaccarini, ma aperto a tutte le scuole di città. Chi volesse aderire può telefonare alla segreteria del Vaccarini (tel. 095.439120).
Sulla situazione della biblioteca, si è tenuto anche un incontro, nel refettorio piccolo della stessa, nel corso del quale è stato presentato il progetto per la gestione di questa prestigiosa istituzione elaborato dal Centro internazionale studi Luigi Sturzo di Catania, di cui è presidente Carlo Cittadino. Assieme a lui erano presenti la dottoressa Carbonaro (nella foto in alto con Cittadino con una targa a lei donata dal centro Sturzo), il prof. Salvatore Latora, docente di filosofia e storia della chiesa, il prof. Benedetto Torrisi, ricercatore e docente di statistica economica (nella foto). Presenti anche studenti e docenti del “Vaccarini, del “Gemmellaro”, del “De Felice” ed ex “Olivetti”. Non un rappresentante del comune o della politica era presente: un dato che è emblematico di una cultura dominante. E di una “classe dirigente” da bar dello sport.
La proposta del centro “Sturzo” prevede che l’amministrazione comunale distacchi per l’anno in corso due dipendenti comunali che attualmente sono ancora adibiti al protocollo manuale. Questo perché il Comune di Catania utilizza il protocollo online informatico, anche se vari uffici comunali non si sono ancora adeguati. Ma a partire dal 2014 a lavorare in biblioteca dovrebbero essere 10 giovani del servizio civile.
“La cultura – ha detto Carlo Cittadino – è il futuro dei nostri figli e dei catanesi e lasciare la biblioteca in questo stato, e renderla ingestibile, sarebbe un grave danno per l’intera collettività”.
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