Politica e Magistratura a braccetto, Palazzo degli Elefanti, Giovanni Salvi (ex procuratore della repubblica di Catania): “ Enzo Bianco è un amico”


Pubblicato il 01 Novembre 2015

Nuova “pagina da incorniciare” del “sistema Catania”…

di iena al “servizio della Reazione” Marco Benanti

 “Ho voluto salutare Enzo Bianco – ha detto Salvi – non solo perché rappresenta la città, ma perché negli anni in cui sono stato qui insieme al sindaco abbiamo lavorato per un obiettivo comune, quello di far sì che, anche attraverso l’affermazione della legalità, Catania potesse avere un futuro migliore. Quindi è con grande piacere che sono venuto a salutare il Sindaco che è divenuto anche un mio amico ed esprimergli il mio apprezzamento per il lavoro fatto in questi anni nonostante le difficoltà che si incontrano quotidianamente in una città complessa come Catania che ha tanti problemi ma anche delle potenzialità”. (fonte comunicato stampa ufficiale Palazzo degli Elefanti).

“Giovanni Salvi – ha detto Bianco – è rimasto molto legato a Catania e gli sono grato per l’incoraggiamento che ha voluto ancora una volta rinnovarci per lo sforzo compiuto per fare rialzare questa città e darle un futuro migliore. Negli anni in cui Salvi è stato procuratore c’è stato qui a Catania uno straordinario gioco di squadra tra le Istituzioni che ha consentito di affermare la legalità in settori anche molto delicati e di raggiungere grandi risultati nel campo della lotta alla criminalità organizzata e non solo”. (fonte comunicato stampa ufficiale Palazzo degli Elefanti).

Questo è accaduto, ieri mattina, a Catania. E’ successo pure questo. A chiedere “lumi” a cronisti che hanno vissuto tante “stagioni politiche” sotto il vulcano, nessuno ricorda di avere mai assistito a una roba del genere. Insomma, ormai sembra proprio che le “maschere” siano cadute. Anche se in molti avevano già capito (altri, quelli in malafede, come al solito, fanno finta di non comprendere).

Il Palazzo era un po’ scosso dalla vicenda “Di Bella-Comune”, con quelle foto con un probabile prestanome della mafia che avevano, anche in una città ridicola e abituata al compromesso come Catania, creato qualche imbarazzo. E puntuale chi arriva? Arriva colui che fino al luglio scorso aveva diretto l’ufficio inquirente, tornato sotto l’Etna ufficialmente per un convegno. Colui che era stato “ribattezzato” da molti il “procuratore straniero”, quello “fuori ambiente” arrivato in al vertice di una Procura screditata, finita al centro di scandali, con un’immagine fortemente compromessa. E dopo quattro mesi, l’ex capo dell’ufficio inquirente finisce a darsi la mano con il sindaco, che del resto, in occasione del suo commiato (http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=5979), gli aveva dato, sotto l’applauso della sua giunta, “allargata” ad esponenti del suo “sistema di Potere”,  l’ “Elefantino d’argento”, in una mattinata calda e imbarazzantissima per chi ha ancora un po’ di pudore, anche a Catania. Ah dimenticavamo: poco dopo è arrivato il capo della polizia, per un protocollo d’intesa. Foto, please.

Il pudore sotto l’Etna è ormai cosa remota, relegata a pochi “idealisti”, magari un po’ coglioni. Il resto della città, cinica e rotta a tutto e tutti, osserva, indifferente, o quasi, a tutto. E “ingoia”.

Restano silenti gli “antimafiosi”, quelli che stanno in città e parlano della “destra” (il pudore anche per loro è un optional) e quelli finiti al Nord e magari “scendono” per qualche evento culturale, restano silenti le “società civili” (una loro espressione “Cittàinsieme” si è “risvegliata” dopo due anni),  restano silenti, come sempre, gli intellettuali e gli “intellettuali”. Che tengono corporazione, che tengono famiglia. Ma a proposito nessuna “indignazione” per quella foto di ieri mattina a Palazzo degli Elefanti?

Quel che resta della sinistra, a parte una minoranza che non vuole stare al gioco della “macchina della propaganda” che “manganella” dal Palazzo, sembra essere scomparsa o magari “inciuciata” con il Potere che comanda. I “cinquestelle” potrebbero fare tanto altro, per adesso sono attivi, ma quante “praterie aperte” restano ancora inesplorate in una realtà da “far west” come la Catania del 2015. Ma niente paura: fra pochi mesi, la città avrà un nuovo Procuratore della Repubblica. Deciso in autonomia dalla politica, come si dice.

La “stampa impegnata” pare essere vittima, in larga parte, di un torpore (o di un “sonno”?) profondo: quando governava il centrodestra da Catania arrivavano “articoloni” che finivano sui “giornaloni”. Oggi? Manco un pirito.

Quando governava il centrodestra i “giornalisti che contano” arrivavano al Palazzaccio di piazza Verga: da tempo, nemmeno l’ombra. Puntualmente, quando arriva al governo il centrosinistra un “muro di omertà” cala sulla città: un film già visto.

Nel frattempo, c’è da rallegrarsi: l’amministrazione Bianco si avvicina al “giro di boa” dei due anni e mezzo di governo e nessun amministratore è indagato. Questo dicono le cronache ufficiali. Buon segno, no?Una “forte sterzata”, no?

Quella di oggi è una città normalizzata, la foto con l’ “operatore culturale” Mimmo Di Bella è il segno di un tempo: si può fare qualsiasi cosa. Non ci saranno “girotondi”, nemmeno una marcetta. Catania, del resto, è sotto un regime da “marcetta del consenso”. In attesa del prossimo “padrone”.

Cosa resta, allora? Resta l’amarezza, anche personale di chi scrive, di avere visto una persona colta, di valore, autenticamente garantista, come Giovanni Salvi partire come “straniero a Catania” per finire come…”catanese”. Peccato assistere ad una serie di immagini e di episodi che fanno a pugni con lo stile, anche solo con l’immagine, che dovrebbe sempre essere d’obbligo per un magistrato.

Ma che volete? A Catania c’è la passione per l’arte e la storia, ad esempio, ed allora i vertici della Procura assistono ad inaugurazioni di mostre di pittura strombazzate dall’amministrazione comunale, mentre magari i vertici della Polizia assistono a convegni su Mazzini (alla presenza casualmente del sindaco). Impegni istituzionali, ci hanno spiegato. Abbiamo capito. Noi abbiamo capito, anche i catanesi che non “dormono” hanno capito.

Insomma, non è successo niente? Chissà, o almeno dovrebbe essere così, almeno fino alla prossima…”foto spiacevole”?

 


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