Stamane, appuntamento all’aula magna di Agraria a Catania. Allo stesso tavolo, anche due ex ex ex “avversari”. Oggi, uno è al governo, l’altro è all’ “opposizione”. Un pò di memoria storica… a cura di iena carusa
(ANSA) – PALERMO, 19 LUG 2003 – ”Piuttosto che chiedere scusa, il pm Marino torna alla carica con arroganza”. E’ quanto afferma il vicepresidente della Regione siciliana Giuseppe Castiglione, replicando al pm di Catania Nicolo’ Marino che e’ stato il coordinatore dell’ inchiesta sulle irregolarita’ nell’ appalto per la costruzione del nuovo ospedale ‘Garibaldi’ di Catania.
Catania 14 marzo 2014 “…Ai lavori parteciperanno, oltre ad esperti del settore agro energetico, Rosaria Barresi dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Agricoltura dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, Dario Cartabellotta assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, Nicolo Marino assessore regionale all’Energia, l’europarlamentare Giovanni La Via e Giuseppe Castiglione sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.”
(ANSA) – PALERMO, 19 LUG 2003 – ”L’ ordinanza del gup di Catania ha confermato l’ impianto accusatorio della procura di Catania”. Lo sostiene il pm Nicolo’ Marino che e’ stato coordinatore dell’ inchiesta sulle irregolarita’ nell’ appalto per la costruzione del nuovo ospedale ‘Garibaldi’ di Catania che nell’ aprile 1999 porto’ all’ arresto di 20 persone.Marino, commentando le dichiarazioni del vice presidente della Regione, Castiglione, assolto oggi dall’ accusa di mafia econdannato a dieci mesi per tentata turbativa d’ asta, dice: ”Si ha una strana concezione della morale e della giustizia -afferma – se si e’ contenti dopo aver riportato una condanna da pubblico amministratore per aver tentato di turbare la gara di un appalto da 70 miliardi di vecchie lire. Vanno pero’ rispettate tutte le idee e tutte le decisioni delgiudice”.
Catania 14 marzo 2014 “E’ possibile ottenere della biomassa di buona qualità da utilizzare in ambito zootecnico e agro energetico, sfruttando al massimo le potenzialità delle aziende agricole siciliane e cercando al contempo di fare sistema? A questo interrogativo cercheranno di dare una risposta gli imprenditori agricoli e i partner scientifici, tra questi l’Università di Catania, a conclusione del progetto Malena. Venerdì 14 marzo, alle 10, nell’aula magna della facoltà di Agraria,saranno presentati i risultati definitivi della ricerca…”
(ANSA) – CATANIA, 21 LUG 2003– ”Prima erano solo voci di corridoio, adesso il binomio tra Rifondazione comunista e il pm Nicolo’ Marino che e’ intervenuto con una tempestivita’ quanto meno sospetta (non e’ piu’ lui il pm titolare delle indagini) e’ evidente”. L’ assessore all’ Agricoltura e vicepresidente della Regione, Giuseppe Castiglione, replica cosi’ ai vertici di Rifondazione comunista, che hanno chiesto le sue dimissioni dal governo regionale dopo la sentenza di condanna, in primo grado, inflitta dal gup di Catania, per tentativo di turbativa d’ asta, nell’ ambito dell’ inchiesta sulla costruzione del nuovo ospedale ”Garibaldi”. ( Castiglione è stato poi assolto nei successi gradi di giudizio, ndr)
Catania 14 marzo 2014“…All’incontro organizzato dal DiGeSA dell’Università di Catania, parteciperà il rettore Giacomo Pignataro, il direttore del dipartimento scientifico Giovanni Cascone e il coordinatore scientifico del progetto Malena, Biagio PecorinoL’obiettivo principale del progetto di trasferimento, realizzato ai sensi della Misura 124 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sicilia 2007/2013 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale”, è infatti il miglioramento quali-quantitativo delle biomasse realizzate in Sicilia.Secondo il progetto di ricerca, in alcune aree della Sicilia è ancora necessario assistere gli agricoltori e gli allevatori nell’adozione di pratiche agronomiche corrette per l’ottenimento delle biomasse da utilizzare per la zootecnia e/o per la produzione di energia. Di fatto soprattutto nelle aree interne della Sicilia, una limitata utilizzazione del terreno, pratiche agronomiche errate, terreni quasi abbandonati, redditi insoddisfacenti a causa di costi di produzione troppo elevati per unità di superficie e di prodotto.Di contro esistono imprese zootecniche di medie dimensioni (come la capofila del progetto) costrette a reperire alimenti in altre aree o regioni. In altre parole non vi è un sistema integrato che consenta la valorizzazione delle aree interne della Sicilia attraverso una zootecnia efficiente.La mancanza di un sistema è evidente anche nella sottoutilizzazione o, peggio, in una mancata utilizzazione degli scarti del sistema agroalimentare e in particolare deiezioni zootecniche (letame, liquami, pollina, ecc.), prodotti residui della filiera lattiero casearia (siero, ecc.), olivicola (sanse e acque di vegetazione), vitivinicola (vinacce e raspi), cerealicola (paglia, pula, crusca, residui e scarti di pane e pasta e dolci), secondi raccolti, ecc.. Tali carenze spesso fanno emergere problematiche di natura ambientale con risvolti spiacevoli per gli attori coinvolti.Il programma del convegno prevede anche una tavola rotonda, coordinata da Michela Giuffrida, che si terrà a partire dalle ore 15, sul tema:” Le agroenergie in ambiente Mediterraneo”…”
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