Politica e Opinioni: dalle “Renzate” alle “Biancate”

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di Rosario Patanè

Voglio partire dalle Renzate di Renzi dette qualche giorno fa durante le prove generali dell’Expo 2015 presso Bicocca di Milano, dove affermava di non accettare il ricatto e il boicottaggio dei lavoratori e maestranze della scala di Milano.

Infatti, il primo maggio, in occasione dell’inaugurazione dell’Expo, non potrà perdere la faccia e l’Italia la bandiera, dinnanzi ai capi di governo e autorità (casta e potenti presenti quel giorno) solo perché, essendo il primo di maggio la festa dei lavoratori, parecchie o poche persone non lavoreranno (da premettere che è facoltà dei lavoratori, essendo festivo, lavorare da contratto).

La bandiera non può perdere la credibilità internazionale. Qui metterei il famosissimo bip che censura le paroline per commentare la caz… . Forse Renzi dimentica di aver già perso la bandiera e la faccia e la credibilità internazionale per gli scandali Expo e Muos. A livello internazionale abbiamo perso la faccia e la bandiera per 30 cm di neve. Abbiamo chiuso le autostrade per la neve bagnata (non ho mai sentito parlare veramente della neve asciutta, ma sono sicuro che esiste la neve calda), e sono rimaste vaste zone del paese al buio e al freddo per parecchi giorni.

Abbiamo perso la faccia e la bandiera per quel coraggio e quella determinazione nel riavere i nostri due Marò, ormai turisti per sempre in India. Siamo arrivati al punto di giustificare la nostra codardia, giustificando il loro non rientro dall’India per motivi di salute.

Certo siamo lontani in politica estera da quei conigli e puzzole che sulla questione Achille Lauro, nei fatti di Sigonella, dove abbiamo macchiato di coraggio e di onore la faccia e la bandiera.

Ma adesso passiamo alle biancate nostrane. Mi rifaccio all’articolo su “La Sicilia” del 14/02/2015, pag. 38  << Partecipate: scontro centrodestra-amministrazione>> dove i consiglieri comunali dei gruppi Grande Catania, Area Popolare e Forza Italia, chiedono il 05/03/2015 un consiglio straordinario per un documento programmatico. Nell’articolo si rivendicano e si rinfacciano eventi passati.

Io parlo per Catania Multiservizi, non conosco la realtà delle altre partecipate, poiché non le conosco, ma si rinfaccia che nel passato consiglio, il 19/11/2012 si votava per una delibera sulla vendita della Multiservizi, senza indicazione di alcun prezzo minimo.

Sino ad oggi non mi risulta che quella delibera sia stata annullata o azzerata, cosa aspetta la giunta Bianco a rivedere quella delibera o l’applicherà in un bel momento dicendo “è responsabilità del passato!” ?.

L’articolo conclude ribadendo che l’amministrazione ha risanato la Multiservizi. Allora:

  1. Vorrei chiedere ai consiglieri del centrodestra, alla maggioranza, compresa la giunta e il Sindaco Bianco, dove erano quando la Multiservizi viveva un momento di confronto e dibattito, erano impegnati e stravolti da commissioni o sedute di consiglio, o al mare o in montagna?
  2. Nessuno, nessuno e dico nessuno, né Grande Catania, né Area Popolare, né Forza Italia, né il PD, né la giunta, né la sua maggioranza ufficiale e sottobosco trasversale che lo tiene, né il sindaco Bianco può mettere la bandiera, ma i lavoratori della Multiservizi hanno dovuto rinunciare al 40 % delle ore lavorative mensili inizialmente, per passare poi al 25% delle ore lavorative, rinunciando alla tredicesima mensilità e alla quattordicesima mensilità nel 2014.

È facile giocare e dire, col cu… degli altri non si sente dolore. Per me personalmente dovete andare tutti a cacare.

Con Imodium,

                                                                             

                                                                                                             Rosario Patanè.

 

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Redazione Iene Siciliane

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