di Iena Asociale
Molti avranno notato un certo attivismo monodirezionale da parte di Enzo Bianco su Facebook, commenta, quasi fosse lui a farlo, vari eventi della vita, dalle partite dei mondiali alle sue passeggiate in bicicletta. Ha addirittura raggiunto il limite di “amici” su FB. Viene tirato in ballo, taggato, su tante discussioni sui problemi di Catania ma non interviene mai o quasi mai. Sembra peraltro, da alcune voci di corridoio, che effettivamente non sia neanche lui a gestire il suo profilo ma uno del suo staff. Non rispondono neanche dalla pagina ufficiale del comune di Catania, dove i cittadini pubblicano richieste, denunce di vari fatti avvenuti in città ma nessuna risposta.
Presenti su FB anche l’assessore Consoli e l’assessore di Salvo e D’Agata. Consoli non sembra rispondere mai, D’Agata viene dato per disperso, ogni tanto – se opportunamente provocato – Di Salvo risponde ma quasi stizzito.
Ma abbiamo anche altri esempi come i neo deputati europei Michela Giuffrida e Salvo Pogliese che prima delle elezioni erano attivissimi ed ora non rispondono più. O la deputata regionale Valeria Sudano, post elezioni scomparsa anche lei.
Forse non han capito che i social media non si usano solo in campagna elettorale e solo a proprio comodo. Non glielo ha ordinato il dottore di stare sui social, se ci stanno devo usarli secondo le regole di reciprocità date dalla normale educazione. Se di persona gli si rivolgesse il “buongiorno” e non rispondessero che figura farebbero? I social sono la stessa cosa, a parte il darsi del tu mentre molti continuano a dare del lei, non è un discorso di educazioen o meno, si è nei social network.
Recentissimo il caso di un consigliere comunale, area Bianco, che scrive: “quella di rispondere su facebook è una scelta e non un dovere. Il mio dovere è quello di assolvere alle funzioni per cui i
cittadini mi hanno eletto (che sono quelle statutarimente e legislativamente attribuite al consiglio, e quindi non di amministrazione attiva ma di regolazione, pianificazione e controllo).
Anche perchè, ci tengo a sottolinearlo, quella da cui scrivo non è una pagina istituzionale ma personale. In ogni caso, poichè considero la trasparenza e la disponibilità al confronto come un punto cardine del mio impegno sono sempre disponibile, in qualsiasi sede a ricevere
suggerimenti e critiche (purchè costruttive).”. Sbagliano completamente, a maggior ragione avendo un incarico pubblico, o si blinda completamente il profilo oppure ci si adegua, si discute, si rilevano le critiche, ma non si può far finta di ignorare i cittadini.
I Social se ci sei usali e bene e non solo per tuo comodo caro amministratore pubblico, sia tu consigliere di quartiere, comunale, sindaco, deputato regionale o nazionale o europeo, non usarli è una chiara manifestazione di fottersene del cittadino, e non regge neanche la tesi “che le mancate risposte su facebook non corrispondono ad un disinteresse, ma piuttosto all’esigenza di supportare risposte e dichiarazioni ad un lavoro fattivo e concreto nelle sedi istituzionali.
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