Politica, ecco un governo di destra, l’esecutivo Renzi. Denuncia dalla Cgil di Catania: riforma della PA, i tagli al sindacato passati in silenzio


Pubblicato il 13 Agosto 2014

“Dimezzati distacchi e permessi, le proposte per un nuovo modello di gestione”.

Inviato il documento alla dirigenza di categoria e confederale. Ecco la presa di posizione:

 “La riforma della Pubblica Amministrazione varata dal Governo Renzi e approvata al Senato, ha fortemente penalizzato il sindacato, i settori del pubblico impiego e della Conoscenza, in particolare, che stanno subendo un attacco senza precedenti, vedendo dimezzati distacchi, permessi e risorse. A serio rischio c’è la rappresentanza a tutti i livelli. Per questo, in un momento in cui alla gravissima crisi economica e sociale si aggiunge la delicata situazione politico sindacale, la Flc Cgil Catania lancia un appello affinché, dai dirigenti, dagli organismi operativi, dagli iscritti arrivino le proposte per riformulare un nuovo modello di gestione”. Questa la sintesi emersa dall’incontro dell’attivo Flc Cgil Catania che si è riunito numeroso nonostante il caldo e il periodo feriale.

       “Più roventi delle temperature sono le decisioni del Governo che si sono abbattute come una scure sul sindacato, sia rispetto ai territori che alle politiche che alle Rsu – ha sottolineato la segretaria generale Flc Cgil Catania Antonella Distefano – il tentativo di cancellazione della contrattazione nazionale, i tagli del 50% su risorse, permessi sindacali, aspettative, assecondano di fatto l’emarginazione a livello territoriale. A Catania rimarrà solo un distacco e mezzo e si prospetta l’urgenza di nuovo volontario e ricerca di risorse per mantenere vivo il territorio e garantire la giusta rappresentanza nei luoghi di lavoro”.

“In questo modo – ribadiscono i quadri dirigenti della Flc Cgil catanese – ha il sopravvento il senso di frustrazione, di inutilità della lotta, il crollo del volontariato di base, la sempre maggiore indisponibilità a forme di partecipazione e di lotta che non si riescono più a governare, come lo sciopero o le azioni negli organi Collegiali e di rappresentanza di base dell’Istruzione pubblica”.

“Nel documento inviato alla dirigenza di categoria e confederale ad ogni livello – ha evidenziato Rosario Patanè, presidente del Direttivo provinciale Flc Cgil Catania –è stato chiesto che si operi un’immediata ricognizione dei problemi che in larghissima parte si diffondono sempre più all’interno del sindacato; che si organizzi una stagione straordinaria di forme e di consultazioni operative e organizzative che portino al più presto ad un ineludibile nuovo assetto dell’organizzazione”.

Le RSU presenti alla riunione straordinaria hanno invocato, inoltre, un nuovo corso di recupero della credibilità di cui tale vitale organismo deve poter godere nei luoghi di lavoro, mediante la formazione continua, l’affiancamento di unità operative sindacali qualificate e specializzate, la rideterminazione della loro selezione.

Per quanto riguarda l’Università, poi, l’Attivo provinciale ha evidenziato il rischio di una progressiva marginalizzazione delle scelte fatte dagli iscritti e la sovrapposizione di logiche di rappresentanza oligarchica a sfavore di quella democraticamente espressa dalla base stessa.

“La Flc Cgil Catania intende mobilitarsi – conclude la segretaria provinciale – nei territori, coinvolgendo tutta la sua base rappresentativa e pertanto, a quella di oggi seguirà un’altra riunione già convocata per il 9 settembre prossimo”.         

 


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