di Ignazio De Luca iena politica
In una piazza stipata come sardine in una scatola, centinaia di mottesi hanno assistito al comizio elettorale del candidato sindaco Anastasio Carrà; lo hanno preceduto con una veloce presentazione, i deputati regionali di Articolo 4 Valeria Sudano e Luca Sammartino.
Valeria Sudano avvocatessa, ex consigliere a Catania, deputato di Articolo 4, ha detto: “ci metto la faccia per Anastasio, noi che a differenza di altri, nominati, prendiamo i voti e siamo eletti dal popolo, campagna avvelenata ma se ne facciano una ragione alcuni, trentunanni fa Anastasio ha giurato fedeltà allo Stato come carabiniere e non deve prendere lezioni da nessuno, tanto meno da chi oggi si sciacqua la bocca con la legalità”;
si faccia l’esame di coscienza “chi a fasi alterne, – ha proseguito- ha governato negli ultimi vent’anni, costoro non possono ergersi sul piedistallo a dare lezioni e – ha concluso con una stoccata al candidato sindaco Capuana – ricordino i Mottesi di essere stati abbandonati, cinque anni fa, per una poltrona di assessore alla Provincia.”Applausi fragorosi.
Luca Sammartino, medico, indiscusso fenomeno elettorale alle ultime Regionali, capo gruppo all’ARS di Articolo 4, “io mi sono candidato e sono stato eletto, c’è chi perde e si ostina a candidarsi – così il capo gruppo di Articolo 4 – scambiando gli elettori per limoni.
Le risorse sempre più scarse destinate ai comuni obbligano a scelte politiche nuove, noi – ha proseguito Sammartino – con Anastasio Carrà vogliamo per Motta un futuro non con l’assistenzialismo ma con lo sviluppo reale, l’assistenzialismo – ha concluso il capo gruppo di Articolo 4 – ha distrutto questa provincia creando false aspettative nei giovani.” Applausi convinti.
Candidato sindaco Anastasio Carrà . “Io sono Mottese da generazioni, come i miei figli, altri invece, come definirli? Mottesi a tempo, a orologeria insomma non più di ospiti e per giunta occasionali, secondo gli eventi”; ha esordito così Anastasio Carrà che ha tenuto a sottolineare come la sua mottesità sia doc portando perfino il nome della Santa Patrona della città.
Appassionato, accorato ma anche emozionato quando ha parlato della sua adolescenza scapestrata a bordo di una vespa rossa scorrazzante per tutta Motta.
Avvilito quando ha ricordato lo stato di degrado delle infrastrutture, scuole fatiscenti, strade,anche del centro, come trazzere, assoluta assenza di servizi associativi.
Pacato ma fermo quando ha annunciato di non avere roboanti e utopici programmi elettorali, limitandosi a credere e ad auspicare che un’ altra Motta è possibile, una Motta restituita alla normalità con una convivenza civile.
Assolutamente determinato e risoluto quando ha parlato della discarica e per questo che lo mandiamo in diretta “La discarica aperta ai primi del 1984 viene chiusa per riaprire nel 1992 e per la prima volta nella storia una discarica viene autorizzata con un provvedimento del sindaco dell’epoca, non so chi fosse il sindaco nel ’92 so però che io mi trovavo a Napoli e facevo il carabiniere, non c’ero a Motta ad autorizzare la discarica.
Poi nel 1998 si localizzano non una ma due discariche e il sindaco di allora porta in consiglio una delibera che viene votata all’unanimità . Sapete dove ero io nel ’98? Ero il responsabile antidroga del reparto operativo dei carabinieri di Benevento. E anche nel ’98 non c’ero. Arriviamo al 2001, quando le due discariche vengono inserite nel piano regolatore generale, dopo due anni di discussioni in consiglio comunale, occorrerà un commissario Regionale per approvare l’atto. Arriviamo al fatidico 19 marzo 2009, alla Regione governa Lombardo, e si approva l’ampliamento della discarica senza che noi consiglieri ne sapessimo nulla.
Durante la legislatura appena trascorsa 2009 – 2014, l’unico atto, portato in consiglio che riguardava la discarica, trattava il confinamento dell’istituendo parco del Simeto, io ho votato a favore del parco e contro l’ampliamento della discarica, per questo gli amici del Pd hanno tappezzato i muri di cartelli con la scritta ” Grazie Carrà ” per il voto espresso dal Consiglio . È assolutamente certo che la discarica a Motta non l’ho voluta io”.
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