Pietro Crisafulli, di cui abbiamo seguito la battaglia per la libertà di cura contro i divieti ottusi dello stato, interviene per fare chiarezza su una vicenda legata ad un medico (nella foto) che dovrebbe essere trattato come esempio per tutti. Quando la legge diventa ingiustizia bisogna ribellarsi. Altro che indagato! (marco benanti, direttore di ienesicule). Ecco quanto scrive Crisafulli:
“Purtroppo dalle notizie riportate ultimamente è evidente come sulla vicenda delle staminali ci sia ancora molta confusione. Eppure sul sito del Tgcom 24 sono ancora ben visibili i video dei bambini curati dal dott. Andolina, che attestano in maniera incontrovertibile i miglioramenti avuti grazie alle sue cure e quindi la non veridicità delle accuse mosse dalla procura di Torino, dall’Aifa, e dal Ministero della Salute.Tante famiglie di disabili gravissimi, dopo aver letto gli articoli riguardanti la candidatura del dott. Andolina, mi hanno contattato da tutta Italia perché, in qualità di loro portavoce, riferissi come stanno veramente le cose. D’altra parte, la vicenda delle staminali, per essere veramente capita, necessita d’essere trattata dal punto di vista dei malati. A tal proposito, mi preme dire che né il Ministero della Salute, né l’Aifa, né tantomeno la procura di Torino si sono mai degnati di sentire le ragioni dei malati, cioè dei protagonisti principali di questa vicenda. Tra l’altro, non hanno mai contattato i genitori dei bambini in cura a Brescia, né hanno mai visionato le loro cartelle cliniche che evidenziano i miglioramenti che solo grazie alle cure del dott. Andolina hanno riportato nonostante le loro gravissime patologie (SMA, niemann pick, stato vegetativo, ecc.), il che la dice lunga sulla fondatezza, o meglio sulla pretestuosità delle loro accuse. Tra l’altro, il ministro Balduzzi, più volte invitato a confrontarsi su questi temi al Congresso nazionale sulle staminali svoltosi a Grottammare lo scorso novembre, ha dato forfait, rifiutando ancora una volta il dialogo.Ciò premesso, vorrei dire a gran voce come ciò che è veramente scandaloso non è l’aver candidato alle prossime elezioni il dott. Andolina (colpevole solo di voler curare e per questo perseguitato), ma il fatto che per essere curati si sia costretti a ricorrere davanti ad un giudice! Infatti, da quando l’Aifa, su mandato della procura di Torino, ha bloccato le cure di staminali a Brescia, sono stati accolti tutti i ricorsi ex 700 per poter accedere alle cure di staminali del dott. Andolina. Ciò vuol dire che i giudici hanno accertato incidentalmente l’illegittimità del provvedimento dell’Aifa, ma soprattutto hanno accertato che le staminali del dott. Andolina funzionano veramente, tant’è vero che l’interruzione di questa cura avrebbe portato bambini innocenti come Celeste, Smeralda, Daniele, Gioele ed altri, a morte certa, nel pieno disinteresse delle istituzioni, altro che eutanasia. E siccome quello che dico non è frutto della mia personale opinione, ma dell’analisi dei fatti, mi permetto di citare alcuni passi di queste sentenze. A proposito della piccola Smeralda, il Tribunale di Catania ha scritto che impedire il proseguimento del trattamento “significherebbe negare il diritto soggettivo alla tutela della salute nel quale va ricompresa se non la certezza quanto meno la speranza di conseguire significativi benefici individuali (diritto di sopravvivere)”. Dello stesso tenore sono anche le altre sentenze e in particolare, in quella del Tribunale di Modica si dice espressamente come l’ospedale di Brescia sia stato l’unico ad aver acquisito la giusta metodica nell’infusione delle staminali. Infatti, nessuna altra struttura ha riportato gli stessi risultati.Ora, queste sentenze certamente rendono più nitida la vicenda, anzi il calvario, processuale che coinvolge il dott. Andolina, perché hanno sconfessato senza mezzi termini tutte le accuse mosse contro di lui!E se in questo Paese veramente la legge fosse uguale per tutti, a sedere sul banco degli imputati starebbero le istituzioni che hanno agito per i loro loschi interessi infischiandosene della via altrui, e non il dott Andolina e il Prof. Vannoni.Quindi ha ragione Antonio Ingroia quando dice che la vicenda processuale del dott. Andolina è comunque diversa da quella di altri “impresentabili” di altre liste elettorali. E quale portavoce dei parenti dei malati già in cura o che attendono d’essere curati dal dott. Andolina, mi sento di dire che non ho nessun dubbio né sulla sua professionalità, né sulla sua onestà. Magari entrasse in Parlamento un uomo del suo spessore!Inoltre direi a Beppe Grillo che se si informasse, anche un po’, sulla vicenda delle staminali, anche lui capirebbe che il processo ad Andolina è peggio del processo a Galileo Galilei, anche perché in questo caso ci stanno rimettendo la vita già molti innocenti, e s’indignerebbe assieme a noi.In occasione delle imminenti elezioni nazionali per il rinnovo del Parlamento italiano, chiedo ai candidati PREMIER (Berlusconi, Monti, Bersani, Ingroia, ecc.) di impegnarsi a promuovere e agevolare l’accesso alla cura di staminali, nel pieno rispetto del diritto alla vita e della libertà di cure, riconosciuti dalla nostra Carta costituzionale.Li invito, altresì, a venire a Catania a far visita ai nostri cari, per rendersi conto personalmente di cosa vuol dire vegetare nei propri letti per anni, privati della propria dignità proprio da quelle istituzioni che dovrebbero essere al loro fianco.Colgo l’occasione di annunciare che assieme ad altre famiglie e associazioni che si occupano di disabili gravissimi, abbiamo deciso di creare un movimento attraverso il quale perseguire gli interessi che abbiamo in comune: il MOVIMENTO “Vite sospese”. Visto che le istituzioni, non solo sin’ora ci hanno ignorato, ma addirittura ostacolato vergognosamente con tutti i mezzi possibili, scenderemo in campo in prima persona per la difesa dei diritti fondamentali alla dignità umana e alla salute, il cui esercizio ci viene costantemente negato, come palesemente dimostrato dalla vicenda delle staminali.
Pietro Crisafulli, presidente di “Sicilia Risvegli onlus” ”
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