Al voto le raccomandazioni della commissione d’inchiesta sulle emissioni e le nuove regole in tema di controlli e test di omologazione dei veicoli
“Il voto di oggi aggiunge un nuovo capitolo al caso Dieselgate, fissando punti fermi e di non ritorno nel rispetto dell’ambiente e della tutela della salute dei cittadini”. L’eurodeputato Giovanni La Via (AP|PPE), commenta così l’esito del voto della plenaria di questa mattina sulle raccomandazioni alla Commissione europea e agli Stati membri, formulate dalla Commissione d’inchiesta sulla misurazione delle emissioni nel settore automobilistico (EMIS) del Parlamento europeo, che lo scorso febbraio ha prodotto una relazione conclusiva sullo scandalo Volkswagen, e sul report contenente le nuove norme per i controlli sui centri di test e le autorità nazionali che approvano i veicoli per la vendita.
Da oggi – dice La Via – dobbiamo guardare al futuro, un futuro più verde, che non penalizzi innovazione tecnologia e promuova nuova occupazione”.
Una relazione, quella della commissione d’inchiesta, senza compromessi, chiara sugli obiettivi da raggiungere e sull’urgenza di stabilire regole nella verifica dei quantitativi delle emissione di ossido di azoto delle auto diesel (NOx), e sul sistema dei controlli, che elimini ogni spazio a nuove frodi a danno dei consumatori europei. Una tappa obbligata dunque nell’ambito di una politica volta alla progressiva decarbonizzazione dei trasporti, che richiede limiti precisi alle emissioni, e un sistema trasparente per l’omologazione dei veicoli.
“I consumatori, sfiduciati da quanto successo in singoli episodi, devono potersi di nuovo fidare dell’industria automobilistica, che dovrà adesso confrontarsi con regole più rigide e controlli stringenti da parte delle autorità nazionali”, ha detto Giovanni La Via. L’europarlamentare siciliano è stato il primo a sostenere la necessità dei test di omologazione da effettuare su strada, in condizioni reali di guida. Necessità ormai acquisita, anche con il voto sul cd “type approval”, che “propone di incrementare la supervisione delle auto già in circolazione- aggiunge La Via- e di garantire alla Commissione europea la possibilità di controllare il corretto svolgimento delle procedure di omologazione da parte delle autorità nazionali”.
Importante anche il capitolo sulle sanzioni, nel caso in cui i produttori di automobili violino le norme, per esempio falsificando i risultati dei test, con multe fino a 30.000 euro a veicolo. “Una serie di buone notizie per i cittadini europei, con cui abbiamo preso impegni nei giorni immediatamente successivi allo scandalo, per rafforzare le regole del settore e lottare contro livelli di inquinamento non più sostenibili dall’ambiente e dalla nostra salute”, conclude l’europarlamentare.
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