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Politica Europea: oggi il voto sulla direttiva in tema di qualità dell’aria
Pubblicato il 23 Novembre 2016
La Via: “Un risultato positivo che salverà centinaia di migliaia di vite ogni anno. A chi dice che potevamo fare di più: sono solo critiche sterili”
E’ il risultato di un lavoro complesso e molto tecnico, ma fondamentale per la salute dei cittadini europei: con il voto di oggi si è dato il via libera alla proposta per ridurre i livelli nell’aria delle principali sostanze inquinanti sul territorio dell’Unione europea – ossidi di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili, ammoniaca, polveri PM2.5 – (direttiva NEC, National Emissions Ceilings) – e il Pe ha fatto un passo in avanti verso un “percorso di responsabilità”.
Il presidente della commissione Envi, on. Giovanni La Via (ApPpe), mettendo anche in conto eventuali critiche e posizioni diverse, commenta l’esito del voto, guardando soprattutto agli effetti a lungo termine di questa legislazione, che ridurranno in maniera significativa l’impatto sulla salute. Ad oggi, infatti, informa La Via, “L’inquinamento è responsabile della morte prematura di 400.000 persone ogni anno in tutta Europa.” Numeri che costringono ad azioni forti e incisive. “In molti Stati membri – ha aggiunto l’eurodeputato – si riscontrano situazioni oltre i limiti di emissioni per diverse sostanze, e per questi motivi la nostra azione ha riguardato sia l’inasprimento dei limiti di emissione, sia la previsione di sistemi di monitoraggio e di raccolta delle proiezioni nazionali delle emissioni, che ci permetteranno di verificare la corretta implementazione delle norme in ciascuno Stato”.
Un giro di vite, dunque, misure più stringenti per arrivare a centrare l’obiettivo che nel dicembre 2013, la Commissione europea metteva a fuoco attraverso la nuova strategia tematica della qualità dell’aria. Uno degli strumenti previsti è appunto l’aggiornamento della direttiva NEC che stabilisce obiettivi di riduzione delle emissioni dei singoli Stati Membri (come percentuali di riduzione rispetto ai livelli emissivi del 2005), da raggiungere entro il 2020 ed il 2030 attraverso l’adozione di specifici “programmi di controllo” nazionali. Quindi un accenno alle “voci contro”. “Qualcuno – dice il presidente della commissione Ambiente – ha detto in aula che potevamo fare di più e che questo accordo è negativo per i cittadini. In realtà io sono convinto che l’alternativa a questo accordo era il non accordo, e cioè il vecchio sistema, con limiti più bassi e un livello di inquinamento maggiore dell’aria respirata da tutti noi. Sono certo – conclude La Via – che gli obiettivi finali raggiunti ci consentiranno di salvare centinaia di migliaia di vite ogni anno. Le critiche, senza proposte concrete, sono sterili e producono solo danni”.
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