Politica, Giarre(Ct): poche luci e molte ombre, anche per il 2020

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È facile prevedere che il 2020 sarà per Giarre un altro anno di passione e depressione come peraltro è avvenuto negli ultimi decenni. Le cause sono molteplici ed in particolar modo la gestione assai opaca e dissipata sul piano contabile ha condotto ad un dissesto finanziario che si è tentato di evitare ma, come è ben noto anche a Catania, la Corte dei Conti inesorabilmente ha invitato il Comune a dichiarare il default per oltre 46 milioni di debiti accertati. Ora si resta in attesa della chiusura dello stato passivo dei commissari nominati dal Ministero degli interni.

Nel frattempo la città vive una condizione di semiparalisi e di scadente ordinaria amministrazione con una struttura burocratica debole e confusa e una guida politica incerta e immobilista. L’ esperienza originata dall avv. Angelo D Anna con la nascita della formazione civica di Città Viva è già fallita prima di iniziare e il programma amministrativo oceanico, manco a dirlo, appare assolutamente irrealizzato.

Oggi permane una realtà comunale ormai rassegnata e sfiduciata sul futuro prossimo e non si riesce a comprendere la necessità di avere in carica un sindaco, una giunta e un consiglio comunale che sembrano organi immobilizzati e inutili. Naturalmente prevale un istinto di sopravvivenza dei suddetti componenti per autogarantirsi indennità e vantaggi. Nonostante questo quadro fosco, recentemente si è appreso che vi sarebbero parecchie decine di migliaia di euro in gettoni di presenza erogate illegittimamente da almeno dieci anni ai capigruppo che si sono succeduti e che partecipavano senza diritto di voto alle varie commissioni consiliari. Da molti mesi si deve ancora valutare se questi soldi dovranno essere restituiti oppure non c è nessun obbligo ad adempiere.

Quel che emerge complessivamente è anche sul piano etico lo stillicidio inaccettabile di riunioni consiliari spesso convocate per trattare soltanto argomenti quali “lettura e approvazione di verbali precedenti” o “varie ed eventuali” persino convocate senza questioni oggettive di rilievo . In situazioni di gravi penuria finanziaria il costo degli organi è sicuramente una voce di spesa che diviene significativa specie se si sprecano e dilapidano risorse per assicurare mensilità ai vari rappresentanti consiliari che peraltro non producono atti amministrativi importanti. Vedremo come andrà a finire ma intanto la città non è più viva ma appare davvero mortificata come un malato grave sotto osservazione.

Rosario Sorace.

 

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Benanti

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