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Politica, Giovanni Burtone: ha la faccia…da bravo ragazzo
Pubblicato il 21 Dicembre 2016
di marco pitrella
E’quel che si definisce un “animale politico”, la sua sopravvivenza non dipende da leggi elettorali: sia Mattarellum, sia Porcellum, sia quel sia Giovanni, il genio della sciarpa, c’è per lui come Dio è per tutti.
Del resto, Pierluigi Castagnetti, spesso pellegrino a Caltagirone, nel libro “Politica e Valori” nel citare un passo della Lumen gentium dell’ “essere burtoniano” sembra farne uno schizzo: “l’indole secolare è propria dei laici cui spetta illuminare e ordinare tutte le cose temporali alle quali sono strettamente legati”.
Più “indole secolare” di quella di Giovanni, “illuminato”: è lui il santo che non suda.
Sul “legame alle cose temporali”, basterebbe farle, piuttosto, “le cose temporali”: deputato regionale, deputato europeo e deputato nazionale (dal 2001!), avesse posto una pietra, anche l’ultima, per ogni anno da “on.” altro che montagne… invece manco un topolino.
Non a caso, “Che ha fatto Burtone?” è il leitmotiv.
Eppur non si smuove; più che la deroga ai due mandati, da regolamento piddino, ha la dispensa (a lavorare).
Gli umani troppo umani si collocano, Giovanni si piazza. Dove lo metti sta come d’autunno sugli alberi le foglie, con la pioggia e con il sole, e, fosse “un capo”, anche nella linea “primavera-estate”; il dolce far niente è il suo stile.
“Il centro di gravità permanente” è la Camera e, per rimanere su Battiato,“silenzio e pazienza le vie che portano all’essenza” del Genio della sciarpa.
A tenerlo in piedi, pardon seduto sullo scranno, la biografia breve ma densa di pathos: “è una brava persona”, o come si dice, ha la faccia da bravo ragazzo, l’eterno bravo ragazzo.
In tempo d’incertezze un’unica certezza: “il Genio”, novello don Giovanni, ad ogni elezione è baciato dalla dea, bendata dalla sciarpa.
Austero e sobrio, da “ammucciato” è democristiano più degli altri: in tutte le repubbliche, persino le marinare, punta al sistemar(si).
Il curarsi in salute il segreto della longevità politica che fa di lui un essere mitologico: l’ “essere burtoniano”, metà uomo e metà parlamentare.
Nel mito, un dubbio: se fosse Giovanni Burtone esso stesso Giovanni Burtone?
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