di marco pitrella (fotomontaggio di Vincenzo Baiamonte)
Chissà se “Enzo IV” preferisce la carne o il pesce. La cena s’ha comunque da fare per farli riappacificare. Quanto è triste, infatti, constatare come un bravu carusu come Iannitti non comprenda la forza lavatrice quindi innovatrice del “nostro amato” sindaco Bianco, la “centrifuga” della politica catanese.
Il dialogo tra i due va, appunto, “intavolato” tra un filetto & il vino sfuso.
Quale migliore location se non a “Za’ Rosa” che – come ella stessa ha dichiarato – di Bianco è stata un’elettrice… ci desi u votu!
Se l’Italia riparte grazie ad un Nazareno chiamato Patto, così Catania rinascerà “più bella e più pria” dinnanzi ad un piatto da “Za’ Rosa” in cui sarà sancito il patto del “caddozzo”.
Altro che Renzi, è Iannitti il Matteo giusto. Non posso credere che i valori e le idealità d’ognuno non siano conciliabili. Si è fra galantuomini specie il primo cittadino.
L’uno un liberale, l’altro comunista; in fondo, “petalosi” tutti e due. Del resto, diceva quel tale “il miglior liberismo si concilia con il miglior socialismo”: il liberalsocialismo, allora, sarà la metà.
Col “coraggio della volontà” credo che Matteo comprenderà le ragioni di “Enzo IV” e l’indubbio spessore morale.
Così Iannitti diverrà la rondine di Bianco per la rossa primavera: sul lungomare liberato, finalmente splenderà il sol dell’avvenir.
Al tramonto, invece, tutte le manifestazioni antimafffia di Iannitti&Co.
In compenso continueranno dagli eleFanti del Palazzo le “parate” a gogò per compiacere l’invidiabile mitezza & sobrietà del “Podestà”.
I consiglieri comunali in odor di “collusione” e la telefonata tra Bianco & Ciancio – nel pieno stile del catanese medio dal palato fine – saranno dimenticati; del movimento politico Catania Bene Comune rimarrà solo lo “stampo” di Catania Bene, un’ associazione aperta alla società servile, pardon civile. “Quando c’era lui, Bianco, gli autobus passavano in orario e si potevano lasciare le porte aperte”, sentiremo dire da Iannitti nel 2023; lui, Matteo, che nel dopo cena verrà insignito erede di Bianco e, quindi, futuro sindaco – Luchino din don dan Sammartino e i “quartini” permettendo.
L’appuntamento, per spezzare la settimana, è mercoledì alle 20.30… la rivoluzione non è un pranzo di gala, è vero, ma, forse, è una cena da “Za’ Rosa”.
PS: Non è gradita la presenza del “pomata” Francesco Marano, l’uomo dietro l’angolo.
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