Riceviamo e pubblichiamo:
“Nel corso dell’ultima sceneggiata in piazza dell’amministrazione Di Guardo, abbiamo assistito al delirante spettacolo di accuse lanciate senza una straccio di prova, di teorie del complotto che per poco non hanno coinvolto persino il Mossad e la Cia”. Interviene così Marco Corsaro, consigliere capogruppo di “Guardiamo Avanti” commentando le gravi affermazioni rese dal sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo nel corso di un comizio.
“La verità è che l’amministrazione di Misterbianco – attacca Corsaro – tenta disperatamente di occultare il proprio fallimento politico e morale attraverso il ricorso alla macchina del fango e persino sminuendo la gravità delle vicende giudiziarie che hanno travolto il Comune”.
Il capogruppo dell’opposizione puntualizza: “Ricordiamo al sindaco, ma lui già lo sa, che il suo vicesindaco è stato arrestato e che la Procura di Catania, a conclusione delle indagini, ha chiesto a suo carico l’aggravante di aver agito favorendo la criminalità organizzata. Ricordiamo al sindaco, ma lui già lo sa, che un altro arresto, sempre connesso a indagini sulla criminalità organizzata, ha investito uno stretto congiunto di un esponente di primo piano della maggioranza del sindaco, esponente cui il sindaco ha concesso l’elezione di una sua parente alla presidenza del consiglio.
Ricordiamo al sindaco, ma lui già lo sa – sottolinea Marco Corsaro – che le liste collegate al vicesindaco Carmelo Santapaola e al consigliere Riccardo La Spina, figure che secondo il sindaco adesso non contano nulla, hanno portato all’amministrazione di Misterbianco oltre tremila voti, risultando decisive per l’esito elettorale“.
Sull’ipotesi dello scioglimento dell’ente, Corsaro rimarca: “Incurante della realtà, convinto che il Comune sia il suo feudo, Di Guardo svilisce l’operato della Commissione prefettizia arrivando a sostenere che il possibile scioglimento del Comune verrà forse mosso da ragioni politiche. L’amministrazione poi finisce col mettere il naso nelle vicende di altri Comuni come Motta Sant’Anastasia, senza, lo ribadiamo, uno straccio di prova”.
“Dietro al fumo e alle bugie – tira le somme Marco Corsaro – c’è però la realtà di un sindaco che organizza a spese dei cittadini comizi per difendere la sua poltrona. I ridicoli e diffamatori manifesti che annunciavano il comizio sono stati pagati dall’ente, sporcando la città e veicolando un uso abusivo dello stemma del Comune di Misterbianco che, ancora una volta, mostra come l’amministrazione Di Guardo abbia una concezione medievale dell’Ente pubblico, considerando e trattando la casa di tutti come fosse casa loro”.
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