Politica, Misterbianco: il sindaco Di Guardo rilancia le accuse di comportamenti “sbirreschi” al consigliere Marcello Russo e chiama in causa anche il “tabbaccaio da chiazza”. Sdegnato, rigetta al mittente Attaguile la richiesta di dimissioni


Pubblicato il 22 Giugno 2015

e anche un minuto di raccoglimento in memoria di Lino Leanza
di Ignazio De Luca
 
Un comizio per arginare le polemiche successive alla frase, pronunziata in seno al consiglio comunale“A Misterbianco i Sbirri non hanno cosa fare. Se ne debbono andare i Sbirri,  picchi i sbirri ci fanno schifo”, quello indetto dal sindaco Nino Di Guardo, il 21 giugno, alle ore 20 in Piazza Mazzini, che forse, invece, di polemiche ne susciterà ulteriori.
 
Commosso e accorato il ricordo del sindaco Di Guardo in memoria di Lino Leanza.
 
Proprio in chiusura di comizio, rispedite al mittente Attaguile la richiesta di dimissioni, il sindaco “Massaru”, come lo stesso Di Guardo si è definito, proclamandosi sindaco di Misterbianco, fino al 2020, così ha urlato, a muso duro, contro una decina di contestatori, ululanti e con fischietti, che indossavano una maglietta bianca con la scritta “je suis Sbirro”, ha aperto un altro “fronte”, contro un altro consigliere del comune, Serafino Caruso.
 
Dal palco, il sindaco Di Guardo, ha ribadito le accuse di comportamenti “sbirreschi” al consigliere Marcello Russo, per aver adito, in un caso il Nucleo Antisofisticazioni dei Carabibinieri e in un altro la Guardia di Finanza, “invece di rivolgersi al sindaco”.
 
Addirittura, ad un certo punto nel video che vi proponiamo, il sindaco Di Guardo, si rivolge al “tabbaccaio da chiazza”(il consigliere Serafino Caruso, che, a dire del sindaco, predica “il risparmio delle risorse pubbliche, siccome c’è la legge che permette di risarcire ogni giorno di assenza, ogni fine mese, si porta l’indennità di consigliere e quella di dipendente della mamma” ottantenne intestataria della licenza dei Monopoli di Stato.
 
Francamente questo richiamo dal palco, al “tabbaccaio da chiazza”, ci sembra non pertinente e fuori luogo. Tutti i misterbianchiesi conoscono Serafino Caruso e la madre; il sindaco lo dice che una legge consente “ogni fine mese, si porta l’indennità di consigliere e quella di dipendente della mamma”, ma  forse lo dice in un modo che potrebbe ingenerare negli astanti un sospetto. Un sospetto, come se il consigliere Caruso commettesse un illecito. Anche se lo stesso sindaco parla che c’è la legge.
 
Ora premettendo ai nostri lettori che questo è il trentesimo anno che abbiamo smesso di fumare, abbiamo interpellato telefonicamente il consigliere, il quale ci ha dichiarato che la sua indennità di consigliere, quando la riscuote, la versa ad una parrocchia, che gli rilascia regolare ricevuta e che comunque, in considerazione della deficitaria cassa del Comune, ad oggi sono 14 mesi che non ha fatto richiesta di percepire l’indennità che gli spetta per legge.
 
In chiusura di comizio secondo Di Guardo, tra le cose buone che sono state fatte, nei tre anni della sua sindacatura, con la  collaborazione dell’assessore Vecchio e del vice sindaco Corsaro:  più di un milione e mezzo di euro il risparmio sulla raccolta rifiuti, una raccolta differenziata che vede Misterbianco, primo comune della Sicilia, con oltre il 60 per cento e la restituzione alla città del “Nelson Mandela”.
 
Tra i progetti futuri la sistemazione della rete idrica e un progetto di 5 milioni di euro per dotare la città di Misterbianco dei “led” per l’illuminazione, che permetterà un risparmio annuo sulla bolletta di oltre 700 mila euro. Staremo a vedere.

 


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