Politica nazionale e Regione Sicula: gli ignoranti di Roma “bocciati” dalla Consulta sull’abolizione delle Province. Porrovecchio a Crocetta: “ritira subito gli atti”

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Dopo l’ennesimo “schiaffo” ad una classe dirigente di “serie c” (stavolta espressione di “tecnici, bravi e intelligenti”), dalla Trinacria c’è chi ripropone riflessioni in tema…Ma l’esecutivo Letta va avanti: nessuno grida all’attentato alla Costituzione?di iena scolastica

Abolizione delle Province? Non si fa per decreto, ignoranti! Ieri, la Corte Costituzionale ha “stoppato” l’iniziativa del governo Monti (“quello tecnico ed intelligente”). “Il decreto legge – ha sentenziato la Consulta – atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio”. E che fa il governo Letta? Annuncia un disegno di legge costituzionale per superare il “blocco” dei giudici.

Proprio dei veri berlusconiani questi signori del “nuovo che avanza”! Solo che adesso la canea paracomunista, il gregge di parte della peggiore borghesia, che fa parte della peggiore borghesia del mondo occidentale, non grida allo scandalo o all’attentato alla Costituzione! Non ci sono accorati appelli tipo “giù le mani dalla Costituzione”. Servi del Potere come sempre!

E mentre l’Upi protesta, da Catania il consigliere provinciale Gino Porrovecchio, con un comunicato, dimostra che non tutti sono pecore da gregge.Ecco il comunicato:

“Certo eravamo giovani, certo eravamo arroganti, certo eravamo ridicoli, certo eravamo eccessivi, certo eravamo avventati, ma avevamo ragione…

penso che queste parole di Abbie Hoffman, uno dei padri della contestazione degli anni 60/70 rendano bene lo stato d’animo nostro dopo la sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittima la cancellazione o ridefinizione delle province per decreto e stabilisce che ci vuole unaLegge costituzionale per cambiare l’assetto delle Istituzioni repubblicane!Qualcuno dirà che questa sentenza non ha valore per la Sicilia, regione a statuto speciale, ma al di là delle disquisizioni legali è indubbio che la Suprema Corte ha affermato il principio che le istituzioni democratiche non si cancellano per decreto di questo o quel presidente!!Questo è quanto afferma il consigliere Giacomo Porrvecchio, il quale aggiunge che l’attentato alla democrazia perpetrato qualche mese fa con la legge che falsamente scioglie le province ma che in realtà, ad oggi, ha un solo risultato che è quello di impedire libere elezioni degli organi di governo e di controllo negli enti intermedi i quali saranno gestiti, non si sa per quanto tempo, da nove commissari sotto le direttive del Presidente della Regione Siciliana! QUESTA E’ UNA FORMA DI DITTATURA MODERNA spacciata per spending review!! Si devono tagliare i costi della MALA POLITICA E NON QUELLI DELLA DEMOCRAZIA!

Il consigliere conclude nel fare un appello al Presidente Crocetta, che si occupi di più e concretamente nel combattere il malaffare e riformare seriamente il carrozzone Regione Siciliana anziché sviare il problema abolendo le Provincie e chiudendo gli spazi democratici dei consigli provinciali,commissariando di fatto la partecipazione democratica in Sicilia e invita il Presidente Crocetta affinché ritiri, in autotutela, tutti i decreti emessi al fine di non arrecare ulteriori danni alleistituzioni in Sicilia!”

 

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Redazione Iene Siciliane

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