Politica Piddì Cittì, Kongresso Stop: un “partito-correnti” in stasi, senza autonomia, si avvia… a vivacchiare. In attesa di come va il vento!

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Il solito triste e “finto innovatore” quadro dei “democratici”, dove i gruppi dirigenti fanno a gara…a non cambiare un cazzo!

di iena assonnata in sala

Si baciano fra di loro(guarda foto accanto), non vogliono cambiare niente, sono quelli del Pd. Quelli di sempre, quelli che hanno fatto scappare generazioni di ragazzi, che hanno contribuito a farli affondare con le loro politiche di conservatori “di sinistra”, di parolai, di gente buona per fare qualche corteo o qualche incontro del sabato pomeriggio. Niente più.

Volevate l’ennesimo esempio, l’ennesima –se ne fosse bisogno- “prova” del conservatorismo di questi “gruppi dirigenti”? A Catania siamo al “manuale del perfetto gattopardo”: c’è un gruppo di Potere, la Cgil – un sindacato che svolge un ruolo politico pressochè unico in tutta Italia- che ha deciso di fare diventare segretario del partito, Jacopo Torrisi, rampollo di una delle famiglie egemoni nella “sinistra” catanese. Il sindaco di questa triste città –che è espressione di un’area chiamata Liberal Pd- appoggia Torrisi, ufficialmente contro Mauro Mangano, che dei Liberal Pd è solo presidente regionale! Assieme a lui, altri ex diccì.Dall’altra parte, “Renziani”, “Berrettiani”, “Barbagalliani” (voce Anthony), “Crocettiani” appoggiano Mangano. Dovrebbero essere loro i “rinnovatori”, c’è chi ci crede…

Sembra una “partita chiusa” a favore di Torrisi: solo qualche mese fa il gruppo di Potere Cgil ha fatto rovinosamente cadere il segretario del Pd, il “berrettiano” Luca Spataro. C’era da fare sindaco Enzo Bianco: in giunta -presto o tardi-dovrebbe entrare Angelo Villari, segretario della Camera del lavoro.

Allora, i rapporti di forza sembrano senza storia. Eppure, le cose cambiano: le differenze diminuiscono, più passano i giorni più appare possibile una clamorosa vittoria di Mangano. In mezzo, settimane dove da un candidato alla segreteria nazionale (Giuseppe Civati) e sulla carta stampata si sollevano gravi dubbi e si parla dell’ipotesi che esista un tesseramento “gonfiato”, che ci siano “truppe cammellate” pronte alla bisogna (nel frattempo si “ferma” –per troppa affluenza?- il congresso di Misterbianco),http://www.ienesiciliane.it/politica/12618-politica-piddi-citti-avanza-il-popolo-quello-dei-lombardiani-in-mezzo-ad-ombre-di-tessere-gonfiate-pastette-o-steoridi.html

mentre dalla sinistra sindacale Gabriele Centineo chiede l’intervento della segreteria nazionale sul ruolo politico della Cgil di Catania.http://www.ienesiciliane.it/politica/12644-politica-piddi-e-sindacato-centineo-lavoro-societa-ribadiamo-critiche-per-coinvolgimento-di-strutture-cgil-in-campagne-elettorali.html

Insomma, un clima da vecchissima Prima Repubblica, un quadro di degrado profondo, dove le correnti –le vere “anime” di questo partito- fanno di tutto, o quasi. Non c’è nulla di “normale” in tutto questo. Eppure, oggi, a sentire Mauro Mangano ci sarebbe stata sulla vicenda Pd “enfasi eccessiva”. Sapete qual è il problema, secondo Mangano? Le regole, le procedure….non i gruppi dirigenti. Incredibile, ma vero. Il “rinnovatore” –l’uomo che avrebbe dovuto scalzare il “vecchio”- parla con “toni bolliti” da vecchio diccì. E minimizza tutto. Anche l’evidenza.

L’ “outsider” è questo, il vincitore presunto dice le cose del suo compitino. In mezzo il commissario di fatto di questo partito, Enzo Napoli, a spiegare, a raccontare, a tessere le parole per mettere assieme quello che non può essere messo assieme.

Insomma, grande assente è la verità. Non la dice nessuno. Non la dicono nemmeno quelli che assistono, parlamentari nazionali, come Concetta Raia, Luisa Albanella, Giovanni Burtone. Nulla. I militanti? Dove sono?

 

Lo “stop” al congresso è giunto dopo l’arrivo da Roma del commissario Nicola Stumpo: chi ha deciso di sospendere tutto? Davvero i due candidati, come si dice? O magari lo “stop” è arrivato dopo i “consigli” di qualche deputato e di qualche maggiorente del partito? Dall’alto, insomma, altro che discussione con la “base”!E ora: si attenderanno mesi, magari fino alla prossima primavera. A reggere il partito –ma non è una cosa definitiva- restano Enzo Napoli e i due candidati segretari. Quando, come, dove, perché non si sa. Un caso di “precariato”? Naturalmente, la parola “dimissioni” non viene nemmeno lontanamente evocata: mica siamo in democrazia dove chi perde torna a casa. Qui, ufficialmente, non perde mai nessuno?Intanto, da qui alla prossima primavera, si saranno fatti i congressi nazionale e regionale e gli equilibri di Potere si saranno definiti. Allora, il Pd di Catania “sceglierà”.

Ma quale scelta! E’un partito senza autonomia, in stasi, preda delle correnti. La “base” –che esiste- in molte sue espressioni- è esasperata o disgustata: i “conati di vomito” per quello che è accaduto in queste settimane si sono ripetuti, ma forse per il “bene del partito” non si rendono manifesti?Insomma, non ci sono “rinnovatori”, non ci sono “cambiamenti veri” (a proposito quelli del Megafono che fanno?): chi poteva vincere contro ogni “pronostico” (Mangano) ha rinunciato -usando una metafora- a pochi metri dal traguardo. Nello sport, in questi casi, di parla di “pastette”… Perde Enzo Bianco: dovrà rivedere il suo rapporto con il partito dentro l’amministrazione? Ma se l’ “avversario” è Giuseppe Berretta può dormire sonni tranquilli. Non c’è niente da fare: Catania resta l’emblema del conservatorismo italiano. Un caso da studiare nelle università. Una città senza speranza, dove o sei “gattopardo” o non sei.

 Ora ecco i due comunicati ufficiali arriva in redazione. Prendetevi il caffè e leggete.

“Congresso Pd, ritirate le candidature, un organismo collegiale avvierà una nuova fase più serena di confronto congressualeI due candidati a segretario provinciale Jacopo Torrisi e Mauro Mangano hanno deciso di comune accordo di ritirare stamani le proprie candidature, “scelta che scaturisce- hanno spiegato congiuntamente – dalla necessità di evitare lo svolgimento di un congresso che si stava caratterizzando più per le polemiche e gli scontri che per un confronto utile alla crescita e al rilancio del Partito”. La commissione congressuale provinciale fino a oggi coordinata da Tuccio Alessandro ha sospeso a tutti i livelli le procedure congressuali e chiesto a livello nazionale la nomina di un organismo collegiale di garanzia di governo del partito. Organo collegiale, composto da Mauro Mangano, Jacopo Torrisi e dal coordinatore Enzo Napoli, che già in questi mesi ha seguito il partito etneo, che avrà il compito di superare questo momento critico e avviare una nuova fase più serena di confronto congressuale.”Responsabilmente i due candidati – ha spiegato Enzo Napoli – hanno ritenuto opportuno privilegiare gli interessi del partito rispetto a una competizione che stava assumendo toni anomali”.”Il partito democratico è un partito serio – ha dichiarato Torrisi – nel momento in cui abbiamo visto che il dibattito congressuale rischiava di diventare uno scontro che poteva minare la credibilità stessa del nostro partito, creando un clima di tensione, ci siamo fermati, da militanti seri, lavoreremo insieme perché un nuovo congresso”.”Abbiamo preferito fermare la macchina, quello che stava accadendo non era un confronto politico – ha detto Mauro Mangano – restiamo con la convinzione che ci voglia un chiarimento all’interno del partito a Catania, un cambiamento che dovrà portare a una radicale revisione al suo interno. “Chi si è iscritto al partito lo rimarrà – ha aggiunto Napoli – altri potranno naturalmente iscriversi, ma faremo una verifica attenta e puntuale e qualora si dovessero riscontrare anomalie o irregolarità ne prenderemo atto”.”

 “CONGRESSO PD CATANIA. BERRETTA: “SOSPENDERE I CONGRESSI E’ UNA DECISIONE TRAUMATICA. ORA SI LAVORI PER UN PD SENZA RIGIDI STECCATI CORRENTIZI”.

“La decisione di sospendere i congressi è traumatica. Dobbiamo avere la consapevolezza che oggi fermiamo una richiesta di partecipazione che ha coinvolto tantissime persone che, in alcuni casi, si avvicinavano per la prima volta al Partito Democratico”, lo afferma il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta commentando la sospensione dei congressi di circolo del Pd a Catania e provincia.”Si è determinata una situazione che porterà il Pd Catanese ad una ulteriore fase di gestione straordinaria. Non è l’esito che noi auspicavamo, ma davanti al rischio di trovarsi di fronte ad uno scenario che potesse danneggiare il partito, indebolendolo ulteriormente, abbiamo accolto con responsabilità la decisione di fermare il congresso”, continua Berretta.”La vicenda congressuale ci dimostra che nessuna delle parti in campo sovrasta l’altra. Né tanto meno si può pensare di procedere pensando di escludere parti importanti del partito. Ora ci si metta a lavoro per costruire un Partito Democratico senza rigidi staccati correntizi, aperto, inclusivo e in grado di organizzare in maniera trasparente il tesseramento e la partecipazione””Il nostro impegno per un Pd rinnovato e radicato ci sarà tutto. Sono queste le ragioni che ci hanno spinto a sostenere la candidatura di Mauro Mangano, che ringrazio per la passione e per la capacità che ha avuto di mobilitare, insieme a noi, larga parte del partito, ma soprattutto centinaia di persone che mai avevano partecipato alla vita attiva dello stesso e che oggi vanno coinvolte a pieno titolo nella costruzione di un nuovo PD catanese”.”

        

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Redazione Iene Siciliane

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