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Politica Piddì Cittì, siamo nella Leggenda! Jacopo Torrisi Vicesegretario critica aspramente il partito catanese. Torrisi Jacopo Cittadino gli risponde: “ma quando si dimette?”
Pubblicato il 25 Settembre 2016
a cura di iena bifronte marco benanti
Tratto da bacheca facebook di Jacopo Torrisi, oggi 25 settembre 2016:
“qualche giorno fa ho scritto un post, c’era una foto del comizio di chiusura di Berlinguer alla festa nazionale deL’Unità di Napoli del 1976 ed ho scritto come commento: “questa per me è la festa nazionale dell’Unità”. Ovviamente precisavo che non volevo ingenerare alcuno stupido e fuorviante paragone con la festa nazionale de L’Unità a Catania svoltasi quest’anno, era una piccola provocazione con il solo scopo di fare riflettere sull’incidenza dell’agire politico del Partito Democratico e sul senso di partecipazione e identificazione che riusciamo (?) ad ingenerare nella gente. Naturalmente, nonostante la precisazione, sono stato inondato di commentatori che si sono sperticati sulla inadeguatezza del paragone, portandomi dati elettorali di quegli anni, spiegando (a me ) che il PCI del 1976 non era perfetto e comunque non esiste più, spiegando (a me ) che i paragoni tra epoche storiche differenti è metodologicamente sbagliato, spiegando (a me ) che Berlinguer non era capo del governo e Renzi si e che comunque Berlinguer non era amato dalle aree radicali del PCI (sempre a me eh ) etc etc.
Bene, ho assodato che le provocazioni non vengono colte, che un giudizio onesto sulla crisi evidente che vive il nostro partito nel rapporto con la gente è impossibile.
Il problema è che, per quanto uno cerchi di spiegare le proprie perplessità in modo pacato, dire che la festa nazionale de L’Unità svoltasi a Catania ha evidenziato dei punti deboli del PD Italiano e dell’evanescente PD Catanese (si lo so che sono il Vice segretario anche se tale carica non si è espressa in chissà quali poteri dirigenziali reali eh), è considerato un reato di lesa maestà. Ora, considerato che la mia presa di posizione è stata oggetto anche di qualche “mormorio” dagli evanescenti di cui sopra, perché “non ha senso paragonare il PD di oggi a Berlinguer, che c’entra?, Ma che è cretino Torrisi? Ma che dirigente è? Che non lo sa che le analisi politiche su fanno sul presente e non certo sul passato?”
Tutto ciò considerato volevo rassicurare che so bene che le valutazioni si fanno sul presente, che le provocazioni invece si fanno con i simboli (volevo usare un simbolo di popolarità fuori dal tempo come Berlinguer ma mi rendo conto che l’immanenza temporale dei simboli è concetto complesso da comprendere)
FATTE QUESTE OPPORTUNE RASSICURAZIONI riprovo col presente:
quella sotto è una foto della festa dei grillini a Palermo (chi mi conosce sa bene che opinione ho di quel partito, della loro capacità d’analisi, della preparazione dei suoi dirigenti ed istituzionali e persino della buona educazione e dello stato d’equilibrio mentale di moltissimi di loro). ATTENZIONE quella folla non è li per Grillo ma per ascoltare una semplice deputata regionale al primo mandato (tale La Rocca), quindi non certo una leader nazionale. Bene adesso vogliamo provare ad aprire una riflessione sullo stato evidentemente critico in cui ci troviamo (specie a Catania) o si aprirà un dibattito sulla “imparagonabilità” delle folle tra Catania e Palermo? Vogliamo dire che a Palermo è più facile riempire le piazze perché il clima è più ventilato e c’è meno afa? NO davvero ditemi voi.
PS Mi sia consentito un ultimo piccolissimo paragone col passato (recente tranquilli lo so che i paragoni con altre epoche turbano) il 23 febbraio 2013 il Compagno Fassino disse “Grillo faccia il suo partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanto prende”, dico…..adesso a 4 anni di distanza possiamo provare ad assumerci qualche responsabilità? No perché se domani mi dovessi ritrovare cittadino di un paese il cui Presidente del Consiglio è un certo di Maio o dove un ex comico un po’ esaltato è il “CAPO POLITICO” (così si è espresso Grllo proprio ieri) del Primo partito di Governo, beh ecco mi sarà un po’ più difficile guardare il video di Fassino e ridere come facevo fino a qualche mese fa.”
Ecco la risposta -arrivata in redazione- di Torrisi Jacopo Cittadino:
“Egregio Jacopo Torrisi dirigente del Pd di Catania, ho letto -e me ne rallegro- quanto lei scrive in merito al Pd catanese.
Ha perfettamente ragione. Apprezzo la sincerità e l’onestà. Solo un dubbio mi resta: ma lei quando si dimette da vicesegretario? Cordialità, Torrisi Jacopo Cittadino”.
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