“Grandi sofferenze politiche e organizzative nella federazione del PD etneo, tessere consegnate in ritardo con conseguente rallentamento delle fasi di tesseramento, mancata convocazione da un anno a questa parte della direzione provinciale del partito, negando quindi ogni occasione di dibattito e di partecipazione democratica, i banchetti in piazza dello scorso fine settimana organizzati in un clima freddo e distaccato”.
Lo afferma il segretario del Circolo del Partito Democratico di Ognina Picanello, Gianni Villari, che alcuni giorni fa ha riunito il direttivo del Circolo per affrontare alcuni importanti temi che riguardano il partito e la città. Nel documento conclusivo, firmato dalla segreteria del Circolo di zona (Gianni Villari, Margherita Ferraro, Daniele Maccarrone e Gioacchino Anfuso) si sottolinea “la necessità, sempre più avvertita da tanti e particolarmente nel partito della città di Catania, di ridare fiato alla partecipazione democratica degli iscritti e dei cittadini, che si aspettano un’autonoma capacità programmatica e di progetto del PD e che attendono risposte concrete alla crisi economica, all’insufficienza dei servizi, alla carenza dei trasporti pubblici, alla qualità della vita specie verso ai soggetti più deboli e svantaggiati, alla cultura e alla sua effettiva fruizione e diffusione”.
Risposte che, secondo il Circolo catanese, sono necessarie: “E’ inammissibile che su questi temi, come su molte altre questioni, si debba assistere impotenti alla mancata convocazione dell’organismo dirigente provinciale del partito, che da circa un anno non viene convocato, negando quindi ai suoi componenti l’opportunità ed il diritto di dibattere ed esprimersi su temi estremamente importanti, inclusi quelli politici come la perdurante crisi alla Regione – scrive la segreteria – Negare la partecipazione democratica significa negare il valore dello statuto del partito e le sue regole di dialettica interna, esprimendo una logica di stampo tipicamente padronale”.
Il direttivo del Circolo ha anche discusso delle scelte politiche e amministrative del governo della città di Catania “che non sempre è in grado di rispondere alle esigenze e agli interessi della città e la cui gestione complessiva sconta insufficienze, a volte non indifferenti, di fronte ad aspetti di interesse collettivo”. “Nel partito di Catania però non si consente nemmeno di segnalare se qualcosa non funziona: chi lo fa viene accusato di diffondere falsità, con un’arroganza ed una superficialità divenute ormai insostenibili”.
Una dura critica è stata anche rivolta nei confronti del segretario provinciale del PD “che, malgrado non abbia mai dato segni di particolare vitalità politica e di concreta impostazione programmatica, appare del tutto incurante della sua latitanza che dura ormai da quasi un anno, eludendo in primo luogo i suoi doveri di massimo dirigente del partito”.
“Anche la sempre più ridotta agibilità logistica della federazione, ormai pressoché disertata da militanti e iscritti, priva di programmi e di iniziative, esprime gravemente una logica tutta volta al negativo, al mancato ruolo del partito a Catania che ben rivela la sua incapacità ad essere pungolo e stimolo, anche propositivo, rispetto allo stesso Governo cittadino – prosegue il Circolo – Ciò con l’aggravante, sul piano organizzativo, di volere negare l’agibilità della sede a quanti hanno autentica voglia di fare politica. La federazione è infatti un luogo sempre più chiuso: disancorato dalla vita pubblica, privo di vitalità politica, sociale e culturale”.
“Nel circolo PD Ognina Picanello sono iscritti rappresentanti delle istituzioni, deputati europei, nazionali e regionali, consiglieri comunali e di circoscrizione, professionisti ed intellettuali, numerose donne impegnate nel sociale e nella cultura, operai e lavoratori – conclude il documento – Non consentiremo a nessuno di emarginarci o boicottare l’operato del nostro Circolo a causa di interessi di bottega e beghe elettorali. Proseguiremo a fare politica nonostante gli ostacoli e ad occuparci dei problemi del territorio”.
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