Politica Piddì&Elezioni, a Giarre il segretario cittadino: “no a cuffariani e lombardiani”. Ma questo vale anche a Catania? Questione di chilometri o di…feeling?


Pubblicato il 14 Giugno 2016

PD GIARRE SUL BALLOTTAGGIO: «NO A CUFFARIANI E LOMBARDIANI»
ecco la comunicazione:
Le dichiarazioni del segretario cittadino del Partito Democratico Dario Li Mura
GIARRE- «I risultati venuti fuori dalle urne lo scorso 5 giugno, ci restituiscono un quadro tutt’altro che definito, al contrario di come da molte parti viene rappresentato. La lista i democratici per Giarre ha ottenuto circa 1800 voti, e senza il nostro contributo questa possibilità cosi chiara di scelta al turno di ballottaggio non sarebbe esistita».
Con queste parole il segretario cittadino del Partito Democratico Dario Li Mura commenta l’esito del primo turno delle elezioni amministrative a Giarre. «Il circolo del PD di Giarre ha sostenuto la candidatura di Salvo Vitale, nel solco di una frattura interna causata dalle smanie individualistiche di altri esponenti del Partito, che adesso si fregiano di appendere la bandiera dietro di sé, riducendo così, il simbolo del Partito a “brand elettorale”. Noi – continua – pur avendone diritto, abbiamo scelto, all’inizio della campagna elettorale di non utilizzare il simbolo, consci del fatto che in quella fase non rappresentavamo tutte le anime del Pd cittadino. Adesso la segreteria Provinciale ‘concede’ in franchising il simbolo non tenendo in considerazione il nostro risultato elettorale. Ne prendiamo atto, ma non possiamo sostenere una candidatura imposta da deputati alla ricerca di una interminabile scalata al PD.
Riteniamo che con l’alibi del “renzismo” si stia riciclando il peggio della politica cuffariana e lombardiana: Il PD – ribadisce ancora Li Mura – o è l’alternativa ai vecchi sistemi o è un feticcio e i segretari provinciali recitano a soggetto assecondando i processi e mai determinandoli. Tornando alla nostra città ribadiamo la necessità politica di dover garantire un’amministrazione che non abbia “cavalli di troia” al proprio interno e soprattutto che sia indipendente e libera da condizionamenti esterni. Non si tratta di pregiudizi, ma dell’elementare diritto democratico di non sentirsi rappresentati da personaggi che a tutt’oggi non ci risulta abbiano dato un contributo rilevante alla riflessione politico culturale del nostro Partito. Li abbiamo sentiti parlare solo di posti, seggi, liste mai di programmi e proposte.
Noi crediamo che far entrare la città di Giarre ancora una volta nel vortice degli interessi politici regionali significherebbe riconsegnarla a nuovi abusi e nuove speculazioni, fuori i galoppini di Crocetta da Giarre! Per questi motivi – conclude – il 19 giugno andremo a votare seguendo l’obiettivo che ci eravamo prefissati sin dall’inizio di questa campagna elettorale: eleggere un sindaco che garantisca indipendenza e che sia espressione dell’interesse dei giarresi».

 


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