Politica, referendum: fare buchi nell’acqua è l’essenza della vita, per questo m’astengo


Pubblicato il 14 Aprile 2016

di marco pitrella

Farò un favore a Renzi? me ne sbatto, mi asterrò comunque. Alla domanda “volete voi che venga abrogata la norma che prevede l’estensione delle concessioni per l’attività estrattiva entro le 12 miglia nautiche dalla costa fino all’esaurimento del giacimento?” non risponderò.   

Due sono le motivazioni che mi inducono all’astensione: una è esistenziale, l’altra è l’istinto. Credo che fare i buchi nell’acqua sia l’essenza della vita – questo dunque il motivo esistenziale. Si vorrebbe negare la possibilità di trivellare “solo” entro le 12 miglia ma alla 12esima,1 si può & si deve. Così formulato demagogia “ecologi-ante” mi sembra il quesito. Qualcosa toglie e niente dà; col il rischio che, un possibile aumento dell’importazione – causa mancato sfruttamento dei “vicini” giacimenti – possa intensificare, un domani, il traffico petrolifero e il conseguente rischio inquinamento; così è se vi pare. Ancora, mi chiedo: le estrazioni da terra araba non faranno male alle talpe islamiche?  

“Cadiamo per imparare a rialzarci” & trivelliamo perché “beviamo petrolio – che gole profonde – ma non né vogliamo più estrarre” (copyright Davide Tabarelli, presidente Nomisma Energia). Alcuni dati: in Italia sono 35 milioni le automobili & 10milioni i motorini – preferisco di gran lunga “il motore” a pattini & bici – ma tutti s.o.stenibili con “l’eco” degli altri.

Nel tempio del politicamente corretto, allora, ecco il paganesimo politico che da destra a sinistra (piddì) esaspera la venerazione per Nettuno raccogliendo consensi “sull’onda lunga” del pensiero social.

La Green economy? sta lassù, a stingere nel blu dipinto di blu. Ammesso o non concesso, di concessioni si sta, appunto, parlando, la possibilità di rinunciare (in parte) a metano, gas e petrolio è, di fatto, un maldestro tentativo di far uscire il sole dal pozzo. Sbaglio? chissà, ma, dicevo, è una ragione esistenziale la mia astensione, che sta anche nel voler vedere altri uomini (le migliaia di lavoratori delle trivelle) fare, fuor d’ironia, buchi nell’acqua; un detto che, per il 17 aprile, s’addice di più a quelli che, “per il sì & per il no”, andranno a votare, pardon a toppare mi suggerisce l’istinto. 


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

3 min

“Il 25 novembre è una data simbolica, ma la lotta agli abusi contro le donne è un impegno quotidiano: la galleria vuole contribuire a sensibilizzare le coscienze, soprattutto quelle dei giovani, affinché siano consapevoli e capaci di riconoscere e contrastare qualsiasi forma di prevaricazione”: a dichiararlo è Sabrina Di Gesaro, direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello” […]

3 min

Catania – Torna l’attività concertistica di fine anno “Fuorischema 2024” del Centro culturale e teatrale Magma di Catania, diretto da Salvo Nicotra. In programma tre serate, a Catania ed in provincia, con il Trio chitarristico formato da Salvatore Daniele Pidone, Virginia Sassaroli e Massimo Martines. Primo concerto a Catania, mercoledì 27 novembre, alle ore 16.30, […]

1 min

Sulla vicenda del porticciolo di Ognina che ha visto sabato scorso una grande manifestazione di associazioni, partiti e cittadini, interviene Angelo Villari, presidente dell’ associazione “Comuntà in progresso”: “La numerosa presenza di tantissime cittadine e cittadini, associazioni, forze politiche di opposizione, alla iniziativa di protesta contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina, rappresenta la volontà […]

2 min

di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]