Un’intera pagina su ‘La Sicilia’ di Mario Ciancio. E Claudio Fava argomenta: “ma dove li prende tutti ‘sti soldi Crocetta?”
di Massimo Malerba
Che la sobrietà, per Rosario Crocetta, fosse un optional lo si era già capito dalla sparata sulle “criptochecche” e da quella formigoniana sulla castità. Che poi, non sono nemmeno le uniche: il web è disseminato di uscite pirotecniche del candidato Udc-Pd. Come dimenticare il comico carteggio –che abbiamo riportato su questo sito- con l’attuale alleato Gianpiero D’Alia: “uomo di Cuffaro” (fino al 3 agosto) diventa “persona responsabile” appena quattro giorni dopo, il 7 agosto.
La sobrietà, però, Crocetta la ripudia anche quando si tratta di gestire il budget (evidentemente enorme) che ha destinato alla suprema missione di diventare presidente della regione. Oggi, per esempio, apro “La Sicilia”, il quotidiano del Berlusconi locale, il monopolista Mario Ciancio, e non credo ai miei occhi. Un’intera pagina pubblicitaria a colori (vedi foto) illustra ai lettori del quotidiano catanese le linee della “rivoluzione crocettiana”. Certo, non è la prima volta che Crocetta acquista spazi pubblicitari nei quotidiani siciliani, guadagnando così il loro “disinteressato” endorsement. Lo ha già fatto varie volte: con “La Sicilia”, “Il Giornale di Sicilia” e “La Repubblica Palermo”. Ma mai una pagina intera.
A quel punto mi incuriosisco, voglio capire quanto è costata quest’operazione pubblicitaria, quanti soldi oggi Crocetta ha regalato a Ciancio. La risposta la trovo in fondo a pagina tre dove è riportato il tariffario della Publikompass. E, per la seconda volta, non credo ai miei occhi: una pagina intera, a colori, costa 80.000 euro!
Chiamo Claudio Fava per capire se questi sono gli standard di una campagna elettorale: “Macché –strong>dice– io alla fine di questa campagna elettorale avrò speso non più di 30.000 euro, tutte spese che documenterò nel dettaglio. Evidentemente c’è chi 30.000 euro li spende in un giorno e non sente nemmeno il dovere non dico legale ma almeno morale di spiegare dove prende tutti questi soldi. La mia è una campagna elettorale low-cost, tutta web e suole di scarpe”.
E in effetti, come dargli torto visto che tra paginate di giornali, cartelloni 6X3 piazzati in tutta la Sicilia e sontuosissime sedi elettorali (quella di Catania verrà inaugurata venerdì, per la seconda volta) quella di Crocetta ha tutta l’aria di essere una campagna elettorale onerosissima. Persino per chi, come l’ex sindaco di Gela e membro effettivo della Casta, vive solo di politica. Anche perché, da quel che mi risulta, il contributo economico dato dai suoi sostenitori è pressoché nullo: alla faccia della rivoluzione. Sarebbe spiacevole scoprire –ma è solo un quesito- che la sua “rivoluzione mediatica” Crocetta la paga con i soldi dei rimborsi elettorali, cioè i nostri soldi, debitamente girati a Ciancio. Potremmo ritrovarci, nostro malgrado e senza saperlo, a foraggiare il Berlusconi de noantri. Brrr…
E dunque, in conclusione, tre domande per Crocetta: quanto e come ha speso fino ad oggi per la campagna elettorale? Dove reperisce i soldi? Non ritiene eccessivo spendere 80.000 euro in un giorno mentre milioni di siciliani non sanno come mettere assieme il pranzo con la cena?
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