Ho appreso in queste vacanze di agosto incontrando amici che tanti figli e anche familiari non più giovani sarebbero sul punto di lasciare la Catania e la Sicilia per trasferirsi all’estero o già hanno detto addio alla propria terra.
La notizia è amara, ma non sorprende. Catania e la Sicilia che da tempo non sono più una città e una regione per giovani,adesso non sono più una città una regione per nessuno. Una politica inconcludente a livello locale, ma a essere sinceri anche a livello regionale con una amministrazione Crocetta disastrosa, sta ingrossando sempre più le fila di una emigrazione silenziosa, che non occupa le pagine dei giornali e che non è degna di “copertine” televisive.
Nell’indifferenza dell’amministrazione a poco a poco se ne stanno andando tutti e per primi coloro che a Catania potevano dare un importante impulso innovativo come i nostri giovani i nostri figli. Chi non ha in famiglia un parente che ha lasciatola città o in generale l’isola per trasferirsi all’estero? Sono professionisti alla ricerca di una valorizzazione dei propri meriti o delle proprie competenze o più semplicemente giovani alla ricerca di un lavoro adeguato alle proprie esigenze di vita e alle proprie capacità. Non tutti coloro che emigrano sono cervelli in fuga e non tutti diventano emigranti di successo, ma tutti rappresentano risorse che Catania e la Sicilia si lasciano scappare perché negano loro i più elementari dei diritti:essere autosufficienti. Siamo sempre in attesa -continua Zuccarello- di serie politiche giovanili e di provvedimenti utili a creare occupazione.
Eppure noi possediamo giacimenti artistici e culturali di inestimabile valore. Catania e la Sicilia hanno una posizione invidiabile al centro del Mediterraneo sia dal punto di vista turistico che dal punto di vista commerciale (le nostre eccellenze agroalimentari).
Ma i posti di lavoro si perdono, non si creano,tranne per coloro che frequentano alcune segreterie politiche hanno ricevuto nomine e incarichi di prestigio. Per gli altri, invece, non è rimasto altro che fare le valige. La cultura di un popolo è fatta da donne e uomini, da vecchi e giovani.
Tutto questo ci annuncia che molti giovani o meno giovani non vedranno l’alba dei sui compleanni in Sicilia e a Catania. Anche questo sarà derubricato da Enzo Bianco e da Rosario Crocetta come un’ostilità preconcetta, ancora una volta non vedranno come è ridotta la nostra Catania e la nostra Sicilia che amministrano. Dimettetevi!!!!!
Luciano Zuccarello
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