di marco pitrella
Il “caso Tutino” diventava “caos Borsellino” e c’erano le mamme NoMuos, gli otto mila lavoratori della formazione, i dipendenti delle (ex) province, e i “più di 30” assessori sostituiti; insomma indignanti da quel “deve sparire come suo padre” c’erano quelli che non vogliono più Saro (il peggiore) & tutta l’antimafffia del “poi poi” miseramente fallita.
Dove non arriva la politica ci pensa a volte nel bene, altre nel male e spesso nel marketing il potere terzo & imparziale… e ieri ci avevo creduto che fosse arrivato finalmente “l’ordine” – stavolta nel bene – di mettere fine al governo dell’antimafffia del “poi poi”.
Pare, si dice, si mormora che quel “la Borsellino deve sparire come suo padre”… non sia altro che il nostalgico gioco del telefono senza fili, dato che, forse, un’intercettazione secondo il Tribunale non c’è (invece sì, secondo L’Espresso). A chi il torto & a chi la ragione?
Se la “virtù” stesse nel mezzo?
“E’ possibile che la telefonata giudicata irrilevante da chi l’ha ascoltata sia rimasta fra le bobine inutilizzate ai fini processuali ma ben impressa nella memoria della fonte che ne ha rivelato il contenuto ai giornalisti che l’hanno pubblicata”(Repubblica.it).
Proprio Crocetta che ad ogni “starnuto” avverso minacciava di denuncie alla procura & scottanti dossier nemmeno una querela stavolta ha fatto. Da canovaccio infatti, alle accuse “di silenzio”, Saro ha risposto con un “non vedo, non sento e mi autosospendo” (chi minchia vuol dire?), nulla di definitivo nell’antimafffia del “poi poi”; resta il pianto di Crocetta patetico a tal punto da far “omo” senza dignità.
E “poi poi” c’è l’animale piddìno, pietoso & senza dignità, che sorvola sui “motivi etici e morali” (queste le motivazioni delle dimissioni di Lucia) e definisce “un punto di svolta per la politica siciliana”- così parlò Fausto Raciti, l’onorevole ragazzino – la nomina di Baldo Gucciardi successore della Borsellino.
In tempo d’incertezze l’unica certezza è la faccia come il culo – pardon l’ano –dell’animale piddìno che va in “sbiancamento” al pensiero delle urne e preserva il lume della ragione avvolto nella busta paga… il “pelorso” Cracolici e il suo continuo “ragliare” del tiriamo a campare.
Ciò che in principio è pensiero unico & equiVacante, nell’isola l’ultima parola spetta alle pulci cammellate tutte “anti” & quaraquaquà che, marcianti sulla via della legalllità, Saro hanno “portato” e il “crocettismo” alimentato con la peggiore doppiezza morale di questa sinistra a “cazzo di cane” che della “nciuria” ne fa condanna.
Chi di antimafffia infierisce di giustizia perisce.
Una su tutte l’antimafffia del “poi poi” parolaia di Ingroia – che nel dubbio muto come un gazzettino è stato – il cui curriculum magistrAlecarrierista & sul banco degli imputati(!) della Corte dei Conti si commenta da sé.
Passando “poi poi” ad Helg & Montante – dirigenti di Confindustria & sponsor di Crocetta – indagati per “cose di mafffia”. “Mica questa è la Confindustria che lasciò morire Libero Grassi”, pavoneggiò Saro un bel dì… e menu mali.
Quando sarà, vincerà il Movimento Cinque Stelle con buona pace di Nellotto Musumeci a cui gliel’hanno buttata e del Faraone TutanDavid.
Crolla un mondo?
Nella Sicilia delle “serpeggianti” orgogliose verità è assai difficile… del resto l’antimafffia del “poi poi” è buona ad arrivare al paese del “mai mai”.
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