Politica show, torna il "politicamente corretto radical chic": Crocetta a Catania presenta Battiato. E a chi fa domande "scomode" risponde "alla Berlusconi"


Pubblicato il 06 Novembre 2012

Mattinata di flash nuovi e retorica di sempre per il neoPresidente della Regione Siciliana. Con annunci in serie: anche concerti a Catania e Palermo. In mezzo a tanta gente plaudente. E Lombardo? Non lo conosce quasi più nessuno…

E sul carro del vincitore salirono in tanti!

 di iena politica Marco Benanti

Arriva a Catania, per la prima volta, dopo la vittoria elettorale del 28 ottobre scorso, Rosario Crocetta: arriva, arriva. Con il sindaco del Pdl Raffaele Stancanelli che lo accoglie, assieme alla disperazione dei lavoratori di “Aligrup”, a rischio fallimento e degli operatori delle coop socio-assistenziali, senza stipendio -soltanto- da sette mesi.

Di fronte a questo “spettacolo”, Crocetta che fa? Presenta l’assessore alla cultura, Franco Battiato. Cantautore. E annuncia concerti, a Catania e Palermo. E sembra di tornare indietro di venti anni, ai tempi della “primavera” di Enzo Bianco. Il clima di fatto è lo stesso: “chili” di retorica e di politicamente corretto, risposte arroganti a chi dissente. Come accade al giornalista di Sudpress Vincenzo Barbagallo che rivolge al neopresidente domande sul collaboratore di giustizia Emanuele Celona (oggi Sudpress pubblica un pezzo proprio su questa vicenda). Risposta di Crocetta? In versione “Berlusconi di Sicilia” paventa denunce contro il giornalista! In mezzo nessuno dissente, anzi, rimbrotti al giornalista “fuori dal coro”.

Nel complesso, l’organizzazione dell’evento politico-musicale è pessima: giornalisti e fotografi accalcati, l’arrivo di Crocetta in stile “star hollywoodiana”, con la polizia e la “sicurezza” a fare da scudo, lamenti e proteste dal pubblico in sala, dove in prima fila spiccano il sindaco Stancanelli, il deputato e leader Udc “crocettiano” Lino Leanza, il “trombato bianchiano” Daniele Capuana, il sovrintendente del “Bellini” Rita Cinquegrana. E poi volti vecchi e nuovi della Cgil, del mondo del Pd e “lombardiano” (a proposito di Raffale Lombardo non parla più nessuno, qualcuno sembrerebbe abbia detto di non conoscerlo…)

Crocetta si dà alla poesia e alla letteratura citando Elsa Morante. Ci mette un pò di retorica che non guasta mai. Vittimismo a go go su una Sicilia dove “bisogna trovare il male su tutto”. E invita tutti a lavorare insieme per il riscatto dell’Isola. Niente divisioni, uniamoci tutti! Una grande “melassa” insomma, a nostro avviso. Un film già visto del “volemose bene”. Consensi facili su questo, del resto l’utilizzo delle “parole fatte” è lo stesso della campagna elettorale appena passata.

Franco Battiato, intanto, sara’ assessore alla cultura della nuova giunta regionale siciliana. Lo annuncia Crocetta. “La parola assessore mi offende, preferisco essere chiamato Franco” risponde Battiato ad un giornalista. “Scendo in campo volentieri -aggiunge- seppur parzialmente, perchè non posso e non voglio cambiare mestiere. Non faccio politica e non voglio avere a che fare con politici”, aggiunge Battiato, che spiega di aver chiesto al presidente Crocetta “la libertà di organizzare eventi che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo”. Per Battiato niente stipendio di assessore. Scelta coraggiosa? Scelta opportunista? Chissà.

Intanto, il neopresidente afferma: “ho detto a Franco che dobbiamo spenderci di più e amarla di più questa terra. Dobbiamo costruire una nuova Sicilia ed essere orgogliosi della nostra identità'”.

C’è tempo per un discorso vero: lo fa il sindacalista di base Corrado Tabbita Siena che parla a nome di chi non ha uno stipendio da sette mesi. Dietro le “le luci della ribalta” e le “belle parole” c’è la realtà. Dura. Altro che concerti!


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