POLITICA SICULA E “INTERESSI FORTI”, RIFONDAZIONE COMUNISTA: “PERCHE’ DICIAMO NO ALLE TRIVELLAZIONI”


Pubblicato il 01 Dicembre 2014

ECCO IL TESTO: 

“riteniamo un gravissimo errore il via libera dato alle trivellazioni sui mari e sulle coste della Sicilia, attraverso lo SBLOCCA ITALIA di Renzi e della maggioranza che lo sostiene. Una scelta già anticipata da un accordo incostituzionale stipulato tra Crocetta e l’Eni, figlio di quella logica di scambio neocoloniale che ha sempre nociuto, in termini di salute e di tutela dei beni comuni, al popolo siciliano.

La Sicilia ha già pagato un pesantissimo prezzo, anche in termini di vite umane, ad un modello di sviluppo produttivista fatto di industria pesante e petrolchimica, da Gela a Milazzo a Priolo. Essa ha invece bisogno di tutelare le proprie risorse naturali, ambientali, storiche, culturali e paesaggistiche, di promuovere una crescita fondata sulle produzioni agricole, sull’agroalimentare, sulla ricerca, sulla riconversione industriale, sul risanamento dei luoghi devastati, sulla sistemazione idrogeologica del territorio, sul potenziamento del trasporto pubblico.

Contro il rischio di una visione sindacale subalterna nell’individuazione degli strumenti necessari a creare occasioni di lavoro, chiediamo un pubblico confronto alla CGIL, e in primo luogo alla Fiom Sicilia. Le ragioni della lotta di queste settimane contro la cancellazione dei diritti dell’insieme del lavoro dipendente, varate dal governo Renzi, per cui saremo in piazza con lo sciopero generale del 12 Dicembre, non possono non incrociare la scommessa della fuoriuscita dalle politiche liberiste, che sono alla base del disagio sociale, della crisi economica, della devastazione della natura, della rapina dei beni comuni.

Mimmo Cosentino, segretario regionale Prc Sicilia”.

 


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