Politica sicula e “processi agli eretici”, Crocetta come Giovanna D’Arco?Ecco cosa ha deciso la commissione di garanzia del Pd. Ovvero, non si capisce una mazza!


Pubblicato il 24 Luglio 2013

Peggio del peggiore burocratese….Pubblichiamo l’atto. che suona comunque di “condanna” per Saro Confindustria….a cura di iena sul patibolo politico

“La Commissione nazionale di garanzia, riunita il 23 luglio 2013,esaminati i ricorsi riguardanti il movimento siciliano ” Il Megafono” e la documentazione in atti;- acquisite le note:1) del sen. Lumia inviata a questa Commissione ;2) dell’on. Crocetta inviata al presidente Luigi Berlinguer;3) del responsabile di organizzazione Davide Zoggia e del segretario regionale dell’Unione Siciliana Giuseppe Lupo inoltrate in risposta alle richieste di questa Commissione;4) il deliberato della Direzione regionale siciliana del Pd del 20 luglio u.s.;- visto lo Statuto nazionale e in particolare gli articoli 2 comma 9 e art 22 comma 1; il Codice etico punto 4 ; il Regolamento delle commissioni di garanzia art. 11 comma 5; il Regolamento finanziario nazionale art.4 e 7;- rilevato che:- dalle note succitate non risultano esistere accordi o intese tra il Pd e il Megafono, che possano consentire agli iscritti del Pd di far parte di altri movimenti politici o agli eletti di aderire a gruppi consiliari diversi dal Pd stesso;- né ad iscritti che ricoprano incarichi istituzionali né ad eletti nelle liste del PD è consentito sottrarsi al dovuto versamento al Partito dei contributi così come previsto da Statuto e Regolamento finanziario ;fermo restando che:- è nella natura stessa del partito allargare le sue iniziative , aumentare i suoi contatti con la società e i suoi movimenti, favorire la partecipazione democratica, e, in particolari momenti elettorali, la convergenza di più culture per il successo delle proprie liste, nel rispetto delle norme statutarie e sulla base di accordi politici;- rafforzare la struttura e la presenza del partito nella società è la sostanza del prossimo congresso del Pd;ritiene che l’esistenza di episodi e di presenze collaterali al partito non possa trasformarsi in una organizzazione di iscritti e in una strutturazione parallela articolata, finalizzata ad una presenza permanente sulla scena politica che risulterà e risulterebbe alternativa e contraria alle normative che disciplinano la vita interna del Pd .Ritiene infine che l’opera di rinnovamento e di affermazione dei principi etici che devono informare la vita del partito e la necessaria leale collaborazione non possa essere favorita da formulazioni assolute e indiscriminate di denigrazione e di accusa rivolte al Partito e ai suoi dirigenti.”


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