POLITICA SICULA…IN CADUTA LIBERA, “TURBOARNONE” SCRIVE A TOT0′ CUFFARO

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Ecco il testo della missiva (nella foto Giuseppe Arnone):

“Mariella Lo Bello vicepresidente della Regione, ed altro ancora,

ovvero, per riprendere Laura Antonelli, “Mio Dio come siamo caduti in basso”.

 

Caro Totò,

ai tuoi tempi la politica era sì profondamente intrisa di malaffare, ma per lo meno era una cosa seria, Il muro del ridicolo ancora teneva.

Oggi le cose sono messe molto peggio, a livello di malaffare non siamo affatto migliorati, lo slogan che meglio dipinge la situazione è “susiti tu ca m’assettu iu”; per fare cose ancora peggiori, ormai sfondando pure il muro del ridicolo.

Caro Totò, ai tuoi tempi per lo meno il Vicepresidente della Regione doveva essere una persona con riconosciute capacità, con una dignità pubblica, con un consenso tra la gente. Poi questo consenso poteva essere conquistato con pratiche deteriori, con accordi illeciti, con spartizioni, ecc.. ecc…, ma per lo meno il Vicepresidente della Regione formalmente rappresentava qualcosa.

Come adesso ti dimostrerò le spartizioni, gli imbrogli, l’odore di ricatto, l’uccisione della meritocrazia, sono presenti più che mai, ma è venuto meno l’obbligo – precondizione fondamentale in democrazia – di avere consenso.

Oggi abbiamo una signora che sino al 31 ottobre scorso era titolare di un contratto di segretaria particolare di Crocetta, che è divenuta vicepresidente della Regione.

La signora Lo Bello è insignita di un consenso popolare? Ha dimostrato di avere voti? Qual è il suo curriculum politico?

E’ presto detto. Google ci aiuta. Per quel che se ne sa. La signora Lo Bello si è candidata solo e soltanto alla carica di sindaco della sua città, Agrigento. Ed aveva con sé un’armata invincibile di liste e partiti che al consiglio comunale hanno ottenuto il 35%. La Lo Bello contestualmente prendeva il 15%. Un insuccesso da suicidio politico, da non uscire più di casa. Voleva dire che ogni due elettori che votavano per  i partiti della Lo Bello, più di uno manifestava la sua disistima, netta, convinta e radicale, per l’attuale vicepresidente della Regione.

Ma per ambire alla Vicepresidenza e soprattutto per ottenerla, la signora Lo Bello in questi due anni ha mostrato qualità politiche e morali apprezzabili? Due qualità invero le ha mostrate e una di queste qualità, caro Totò, certamente non ti piacerà.

Tu sei passato alla storia per quell’epico scontro con Maurizio Costanzo e Michele Santoro al teatro Biondo. Io ero presente, stavo in prima fila. Avevo dato io a Santoro e Sandro Ruotolo il mio libro sui rapporti tra Mannino e i mafiosi agrigentini. Tu ti alzasti e, da uomo vero, hai preso le difese di Mannino, del tuo amico Mannino, in un contesto per te difficilissimo. Costanzo ti storpiò pure il nome in “Puffaro” (andavano già allora di moda I Puffi). Io stavo dall’altra parte, come sempre, ma ho apprezzato la tua dignità e la tua coerenza.

La Lo Bello, in quest’ultimo anno, ha interpretato “dignità e coerenza” in questo senso: miracolata da Crisafulli e Capodicasa, che l’hanno nominata Assessore Regionale al Territorio poche settimane dopo il suo naufragio elettorale di Agrigento, una volta accomodatasi nella sua poltrona assessoriale e canalizzati ventimila euro mensili sul suo conto corrente, ha mandato a quel paese i suoi benefattori. Nonché l’intero Partito Democratico, ed è divenuta dama del Megafono.

A proposito, caro Totò, pure col Megafono le regole della politica mostrano ancora più degrado ed inquinamento dei tuoi tempi. Ad Agrigento, per esempio, esiste il coordinatore del Megafono, che però coordina solo se stesso, e soprattutto si coordina nel beccare l’indennità che gli eroga il consiglio di amministrazione ove Crocetta lo ha nominato, per garantirgli un sussidio. Chiamalo pollo!

Come vedi, caro Totò, qui le cose vanno sempre peggio.

Torniamo alle imprese di Mariella Lo Bello. L’altra capacità dimostrata, lì simile alla tua, forse rispetto a te con molto meno decenza, è quella di garantire ad amici incompetenti pubblici incarichi lucrosi. Tu ricorderai la tua seguace Maria Grazia Brandara, la ex segretaria di Lillo Mannino che tu hai eletto in all’Assemblea Regionale, nel listino, qualche anno addietro. La Brandara ha oggi sostituito Mannino con Crocetta e la tua persona con Mariella Lo Bello. E’ diventata segretaria particolare della Lo Bello.

No, non è questo il problema, è ovvio che chi è in grado di far la segretaria particolare a Mannino e a Cuffaro, può perfettamente farlo a Mariella Lo Bello e a Crocetta. Ma il problema è averla nominata all’Istituto Superiore di Giornalismo, ente pubblico morale di livello universitario, con tradizioni che hanno visto l’impegno, in prima persona, di Magnifici Rettori come Lauro Chiazzese. Che oggi si rivoltano nella tomba.

La Brandara non è laureata, lavora quale impiegata all’Agenzia delle Entrate, non lavora né ha mai lavorato presso una redazione giornalistica ed è solo e soltanto una sconosciuta pubblicista.

Caro Totò, nominare la Brandara, giornalista pubblicista, a quell’importante incarico con tanto di indennità, è come nominare me, che gioco a calcetto la domenica, per smaltire il peso dei miei cinquant’anni e passa, quale allenatore della Germania Campione dei Mondiali di calcio del Brasile 2014.

I tuoi ex amici sono oggi l’asse portante del sistema Crocetta-Lumia, nei giorni scorsi ho presentato alla Procura di Palermo una denunzia che riguarda reati contro la pubblica amministrazione commessi da Alfonso Cicero, con la evidente complicità di Giuseppe Lumia, di Crocetta ecc.. ecc…, per beneficiare, con una spartizione talmente indecente da far invidia a Rino Nicolosi e a Totò Sciangula, una ventina di avvocati che si sono spartiti, ognuno decine di incarichi, per l’importo di poco meno di un milione di parcelle.

Guarda un po’ cosa ha fatto Cicero: ha istituito l’Albo Avvocati dell’IRSAP, sono arrivate per posta quasi 500 domande di legali, le ha messe in fila, le ha messe da parte, e ha dato decine di incarichi ad una sua amica di Caltanissetta, suo avvocato personale, tale Annalisa Petitto, e a pochi altri privilegiati, tra cui l’antimafioso professor Galasso, e il neo antimafioso avv. Fiumefreddo da Catania.

Quest’ultimo prima è stato insultato dal presidente Crocetta come esempio di soggetto politico negativo, quindi, coerentemente Crocetta l’aveva nominato assessore, e costretto ad abbandonare la carica si è consolato con Cicero e l’IRSAP. A proposito, Cicero ha approvato l’Albo degli Avvocati pochi minuti dopo che è pervenuta la domanda di Fiumefreddo, e quarantotto ore dopo Fiumefreddo ha ricevuto i primi incarichi dal mondo degli amici di Crocetta. Dimenticavo, Crocetta insultava Fiumefreddo, il giornale di Fiumefreddo ne diceva di peste e corna contro Lumia e Crocetta, preparando pure “agguati”, con intercettazioni e similari, quando si discuteva dell’incarico di Governo a Roma di Lumia. Poi è scoppiata la pace.

Per dare un’idea, la giovane Petitto ha avuto incarichi per parcelle di oltre 200.000 euro (diconsi duecentomila, la Petitto è responsabile culturale del Partito Democratico a Caltanissetta).

Caro Totò, qui le cose vanno sempre peggio. Come vedi ai posti di comando ci sono i tuoi ex amici, prontamente riciclati. L’azienda del riciclo si trova in via Emerico Amari a Palermo, presso la segreteria del senatore Lumia. Tra i più brillanti riciclati abbiamo dalla Monterosso alla Corsello, a tutti gli altri amici ed amiche che all’epoca tua e di Raffaele Lombardo avete nominato nei posti chiave.

Ma anche qui c’è un peggioramento. All’epoca tua e di Lombardo si apprezzavano anche persone perbene e coraggiose come il dott. Filippo Grippi, diligente medico berlingueriano che i Governi vostri hanno utilizzato per far pulizia, ad esempio, a Bagheria nel mondo inquinato da Michele Aiello e dal giro di Cosa Nostra. Filippo Grippi subiva minacce, danneggiamenti, intimidazioni. Chi ha votato Crocetta pensava che Grippi divenisse una bandiera della rivoluzione della sanità siciliana. Ci manca poco invece che Crocetta e Lumia lo licenzino, sono molto meglio, per amministrare le ASP secondo i criteri di Crocetta e Lumia, gli ex amici di Firrarello, Castiglione, Michele Cimino, ecc.. ecc.. .

Anzi, anche Michele Cimino è divenuto rivoluzionario e sta conducendo, caro Totò, nelle nostre Agrigento e Raffadali, la rivoluzione di Crocetta e Lumia: Lumia ha tenuto agli amici di Cimino, qualche tempo fa, una lezione contro il clientelismo e il favoritismo negli anni alla Regione Siciliana. Eravamo nella sala grande del Museo Archeologico di San Nicola e persino il Gigante Telamone stava per cadere dalla impalcatura che lo tiene per le troppe risate.

Ho finito: temo che il Telamone crollerà in quella sala se Lumia ritornerà con la vicepresidente della Regione Lo Bello e magari i competentissimi geometra Alfonso Cicero e diplomata Maria Grazia Brandara.

Ci sarebbe invero da parlare delle giovani “Assessoresse Regionali” che, come la Lo Bello, non hanno alcun consenso, ma, come l’ex ministro berlusconiano Mara Carfagna, hanno grandi doti estetiche e sono, appunto come Mara Carfagna,  molto apprezzate solo dal potente che le ha volute all’incarico assessoriale.  E il povero Gigante Telamone non sa che una di queste belle Assessoresse,  credo coetanea della Carfagna, ha un curriculum europeo, reso noto dalla Regione Siciliana, ove si legge che a trent’anni suonati la balda giovanotta è ancora fuori corso all’università, ove però – stando al curriculum europeo – organizza videoclub dal tema Eros e Thanatos”, e seminari dal titolo “Sicilia Bastarda”.

Questa è la Sicilia della rivoluzione. Io sono pentito e sto all’opposizione.

 

Agrigento, 08/11/2014

Avv. Giuseppe Arnone

Presidente Comitato per Renzi Segretario”.

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Redazione Iene Siciliane

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