Politica sicula: la “rivoluzione” di Crocetta nella formazione professionale. Ovvero la “messa allo sbaraglio” di migliaia di giovani allievi. Che non studiano e non lavorano

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di iena deformata marco benanti

Il 6 Aprile 2016 il dirigente regionale dell’Assessorato regionale dell’istruzione e della formazione professionale ha emanato l’avviso pubblico per la realizzazione dei percorsi formativi di istruzione e formazione professionale di seconda annualità (anno scolastico – formativo 2016/17), in pratica si tratta della procedura preparatoria per il prossimo anno scolastico. Così gli enti interessati potranno proporre istanza di finanziamento alla Regione entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale Regionale, così i ragazzi che stanno frequentando adesso il primo anno si spera che sin dal prossimo mese di settembre possano iniziare la seconda classe.

Fin qui sembrerebbe tutto normale, se non fosse che vi sono in questo momento migliaia di ragazzi a Catania, come nel resto dell’Isola, che attendono a casa di poter iniziare la frequenza alla seconda classe dei corsi di istruzione e formazione professionale, mai iniziati quest’anno scolastico in Sicilia, parliamo di quegli alunni che lo scorso anno frequentarono la prima classe IEFP (per operatore della Ristorazione, del Benessere, Elettrico, Termoidrauilico, ecc.) e che al termine dell’anno scolastico sono stati promossi al secondo anno. Migliaia di ragazzi (oltre 3.000) che da settembre 2015, data canonica dell’avvio del nuovo anno scolastico formativo, sono rimasti al palo in attesa che la Regione e conseguentemente gli enti avviassero le attività formative a loro dedicate.

Eppure, in questi giorni, le statistiche dell’ISTAT rilevano il grave fenomeno dei giovani NEET (quelli che non studiano e non lavorano) e un po’ tutti si interrogano sul come risolvere questo triste fenomeno prevalentemente meridionale, quasi colpevolizzando questi ragazzi ritenuti rei ed indifferenti al proprio destino, non mancano neppure coloro che attribuiscono questo riprovevole stato di cose alla sub-cultura di alcuni quartieri degradati o periferici e perché no ritenuti “aree a rischio”.

Purtroppo, occorre rilevare che, al di là delle indagini sociologiche, vi è la dura realtà di una Regione Siciliana che ancora una volta si dimostra incapace di gestire il servizio di formazione professionale, considerato che, nella migliore delle ipotesi, i ragazzi del 2° anno,che dovevano cominciare a frequentare da Settembre le aule scolastiche forse potranno farlo a partire da…giugno, cioè all’inizio dell’Estate quando tutti i loro coetanei pervengono al termine delle attività didattiche.

Questo stato di cose appare ancor di più incomprensibile se teniamo conto che più volte il Presidente Crocetta aveva manifestato la volontà di avvalersi del CIAPI di Priolo (ente appartenente alla stessa Regione), cosa che per la verità è stata già sperimentata nei due anni precedenti con i progetti Prometeo e Spartacus con risultati ampiamente positivi.

L’utilizzazione del Ciapi abbatte la tempistica, in quanto essendo questo ente “in house” appare evidente che si superano tutti i tempi richiesti da una farraginosa procedura di bando, con conseguenti tempi di istruttoria, graduatorie, aggiudicazione, contenziosi ecc..

Con questo non si vuol dire che bisogna estromettere gli “enti privati” dalla formazione professionale, bensì che bisogna programmare gli adempimenti almeno con oltre un anno di anticipo rispetto all’erogazione dei servizi, e se ci si accorge che i tempi saltano, e non si fa più in tempo a garantire il diritto allo studio per i ragazzi, occorre valutare il ricorso in emergenza ed urgenza per il tramite del CIAPI. Tutto questo dal punto di vista dei ragazzi lasciati in attesa, per strada, ma Crocetta dovrebbe anche riflettere sui danni collaterali causati in questi quattro anni agli operatori della formazione professionale, lasciati in uno stato di disoccupazione e di indigenza nell’indifferenza più assoluta.

 

 

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Redazione Iene Siciliane

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