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Politica, Tremestieri Etneo(Ct), denuncia del “M5S”: la maggioranza si astiene e boccia mozione antipovertà dei pentastellati
Pubblicato il 15 Febbraio 2017
Arriva quanto segue dal Movimento Cinque Stelle:
Lunedì 13 febbraio durante la seduta del consiglio comunale di Tremestieri Etneo si è consumato l’ultimo atto controverso della maggioranza avverso la mozione dal Movimento 5 stelle denominata “Nessuno deve rimanere indietro” . La seduta si è conclusa con l’astensione della maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Rando e che ha causato la mancata adozione di un provvedimento che avrebbe potuto destinare l’equivalente di 80.000 euro annui di derrate ed altri beni alle fasce svantaggiate della popolazione del paese. La mozione del Movimento 5 Stelle aveva già riscosso la disponibilità per la distribuzione, lo stoccaggio e la supervisione, peraltro della Caritas locale (per dichiarazione scritta) e della Croce Rossa Italiana. Sin dall’inizio si respirava un’aria di accesa polemica. Infatti la maggioranza sembrava infastidita dalla presenza di attivisti e cittadini presenti in platea venuti ad assistere al consiglio.
La consigliera Simona Pulvirenti ha esortato da subito il vice presidente Nicosia che sostituiva l’assente presidente, consigliere Smecca, al rispetto dell’ordine del giorno, invitando il presidente ad essere garante e a vigilare, evitando che i colleghi potessero divagare o interrompere come in passato. Sin da subito il presidente Nicosia fermava l’intervento in quanto la consigliera lo chiamava in causa cercando di rispondere alla sua domanda posta in seno al consiglio precedente dove chiedeva:”cos’è questo Movimento?”. Lo stesso la esortava a tagliare corto e a leggere la mozione.
Dopo la lettura la consigliera spiegava i contenuti con dovizia di dettagli , mettendo in evidenza la necessità che la mozione venisse adottata dal consiglio comunale, il quale ha secondo la norma, poteri di applicazione del coefficiente di riduzione della tariffa relativa alla tassa sui rifiuti proporzionalmente alla quantità dei beni donati. E questo è stato uno dei motivi per i quali il passaggio comunale si rendeva necessario.
Inoltre, ricordava la Pulvirenti in consiglio, “occorre sottolineare che in virtù della normativa sull’Ecotassa, legge 549 del 28 dicembre 1995, rileva come le donazioni di derrate o altri beni comporterebbe automaticamente un aumento della differenziazione dei rifiuti, che altrimenti sarebbero conferiti in modo indifferenziato in discarica. La donazione e successiva distribuzione volontaria invece contribuirebbero notevolmente a fare impennare la quota annua di raccolta differenziata dei nostri rifiuti con ovvi benefici (secondo la citata normativa sull’Ecotassa) per le casse comunali e, quindi, per i cittadini”.
Si è ricordato all’assemblea e alla giunta che la donazione doveva seguire criteri regolamentati. Questa regolamentazione dovrebbe dipendere dall’assessorato ai Servizi Sociali che si sarebbe dovuto prodigare per fornire tutta una serie di requisiti e regole che diano all’iniziativa ogni crisma di legalità e trasparenza.
Dopo una pausa e la rilettura del verbale della conferenza dei capi gruppo si passava alla dichiarazione di voto dove il consigliere Cosentino dichiarava di astenersi in quanto la legge 166/2016 art. 17 sullo spreco alimentare prevede che i comuni possono riconoscere un coefficiente di riduzione della tariffa sulla tassa dei rifiuti, pur consapevole che il riconoscimento del coefficiente da parte dell’ente toglieva ogni possibilità agli indigenti di trovare sollievo e pur sapendo che le donazioni comportano una riduzione dell’indifferenziato e quindi una riduzione della pressione sulla tassa dei rifiuti la maggioranza si astiene al voto così facendo decadere la mozione.
Non sono mancati alla fine della seduta episodi di intolleranza da parte di qualche consigliere della maggioranza, poco abituato alla partecipazione dei cittadini ai consigli, nei confronti di qualche avventore che presenziava fra il pubblico.
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