ecco la nota stampa:
“DAVIDE FARAONE STA FACENDO PASSARE SOTTO SILENZIO UNA PORCATA LEGISLATIVA DA FAR RIVALUTARE TOTO’ CUFFARO E RAFFAELE LOMBARDO: LA CONTRORIFORMA DELL’ELEZIONE DEI SINDACI.
E ANTONELLO CRACOLICI, CHE NE E’ STATO IL PADRE, DELLA RIFORMA, CHE DICE?
ENZO BIANCO, LEOLUCA ORLANDO CHE SONO STATI ELETTI GRAZIE A QUELLA LEGGE STANNO IN SILENZIO?
Se si fosse in guerra, e si potesse adeguatamente punire uno come Davide Faraone, bisognerebbe fucilarlo alle spalle: come si fa con i peggiori traditori.
Vi è una coerenza, una nefasta coerenza, nel progetto di Davide Faraone di prendere in tutto e per tutto il posto che fu di Totò Cuffaro ed anche di Gianfranco Miccichè nel vecchio sistema di potere clientelare ed illegale che ha distrutto la Sicilia in combutta con Cosa Nostra.
Ma forse il più grande scandalo è l’assordante silenzio che sta caratterizzando la più terribile delle controriforme, quella che fa ritornare in auge in Sicilia il vecchio sistema di elezione dei sindaci abrogato, proprio per una grande battaglia del Partito Democratico, nel 2011. Allora, fu il PD con Antonello Cracolici in testa (e Faraone in coda), che sino adesso sta tacendo e che invito finalmente a parlare, a sconfiggere le forze della conservazione, del centro destra, dei berlusconiani, degli ex cuffariani e ad imporre il voto disgiunto per legge nell’elezione dei sindaci siciliani.
Il PD all’epoca si era addirittura battuto perché si votasse con due schede separate, una per il Consiglio Comunale e una per il Sindaco, in modo da lasciare gli elettori totalmente liberi di votare il sindaco che preferivano. No, non era il PD del millennio scorso, no, non era il PD di Obama, era questo PD, ed anche Davide Faraone, appunto, era, assieme a Cracolici, all’Ars a votare e a battersi per quella riforma.
Per questo meriterebbe la infamante fucilazione alle spalle, quella che si riserva, appunto, ai venduti e ai traditori. Ha tradito ogni progetto di cambiamento e di rinnovamento Davide Faraone, ieri l’uomo della rottamazione, oggi l’uomo che ricicla, mettendogli le magliette del Partito Democratico, i rottami del vecchio centro destra affaristico e degli imbrogli.
E vi è una coerenza in questa opera di raccolta dei fuoriusciti di centro destra e quindi nel voler fortemente la controriforma della legge sui sindaci. Faraone vuole che i sindaci siano eletti nuovamente grazie alle cordate clientelari ed affaristiche costruite teoricamente per l’elezione al Consiglio Comunale, in realtà per inquinare l’elezione del sindaco. Poiché nei vari paesi Faraone ha aggregato i capi corrente, i capi cordata, i capi clientela che prima stavano con i vari Lombardo, Cuffaro e Miccichè, adesso pensa che con questi signori si possono fare tante belle liste clientelari per i Consigli Comunali e tornare al vecchio sistema, quando Scapagnini batteva Bianco, grazie alle superliste di Raffaele Lombardo, quando Cammarata batteva Leoluca Orlando, grazie alle liste dei cuffariani.
Al giovane Faraone forse sfugge ciò che è avvenuto a Messina, e che testimonia cosa siano le cordate affaristiche e clientelari in Sicilia, oggi, nel 2016: l’on. Francantonio Genovese, già segretario regionale del Partito Democratico, si converte al berlusconismo, si innamora di Gianfranco Miccichè, ed immediatamente assieme a lui transitano dal Partito Democratico a Forza Italia ben 12 consiglieri comunali di Messina. Questi signori sono dei liberi pensatori che in sintonia del tutto casuale con Genovese si sono convinti che la destra è meglio del centro sinistra, o più probabilmente uomini e donne clientelarmente legati a filo doppio di interessi, talvolta inconfessabili, con Genovese?
Caro Faraone, forse ti sfugge che il potere di Genovese a Messina, anche in Consiglio Comunale, è frutto dei sordidi imbrogli costruiti col denaro regionale delle clientele della Formazione Professionale. E così come con Genovese, tutti gli altri campioni eletti all’Ars con le liste di centro destra, vogliono passare armi e bagagli adesso sul carro di chi ha più potere, per fare esattamente le stesse cose di sempre.
Caro Faraone, tu aggreghi questi soggetti, onorevoli, parlamentari, consiglieri, adusi alla clientela e all’affarismo, esattamente come Berlusconi aggregava le ragazze del bunga bunga, esattamente come un maniaco sessuale aggrega le prostitute: non vi è né amore né convinzione, né stima né adesione ideale, nelle masse di politici che sono transitati dallo schieramento dell’ex fascista Musumeci o del berlusconiano Miccichè o di Lombardo e Cuffaro, nelle tue correnti e nei tuoi partitini. Tutti costoro vengono da te perché ritengono di essere ben pagati, come le puttane, sul terreno del favoritismo e della clientela.
Ed è esattamente come le puttane ti volteranno le spalle e andranno con un atro quando l’altro offrirà un euro o un favore in più.
Non ti chiedi, ex moralista e rottamatore, come funzioni il ridicolo paradosso che tutti quei parlamentari che nel 2011 hanno contrastato la nuova legge sui sindaci, battendosi contro di te ed il Pd che voleva la riforma, adesso continuano a difendere quel vecchio pessimo sistema elettorale, mantenendo le identiche posizioni di allora, seppur sotto la tua bandiera? Loro sono coerenti, vogliono incatenare l’elezione del sindaco alle clientele dei consiglieri comunali, agli apporti dei clan mafiosi, che come Quarto dimostra, sono sempre abilissimi con le preferenze. Tu, invece, hai cambiato idea. Stai sostenendo esattamente l’opposto di ciò che hai voluto e ottenuto di buono soltanto quattro anni addietro, una buona legge per scegliere i sindaci.
Quella legge quattro anni addietro fu salutata dalla sinistra come una grandissima vittoria della democrazia, ed era vero, liberò enormi energie e consentì l’elezione di sindaci che hanno sconfitto il centro destra. E adesso, grande traditore, come giustifichi questo tuo tradimento? E gli altri che hanno votato per la riforma che adesso si vuole cancellare, cosa fanno? Sono diventati delle mummie?
Avv. Giuseppe Arnone”.
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