Politica&Ambiente, SI su discariche Valanghe d’Inverno e Tiritì: “dal monitoraggio Arpa risultati drammatici e allarmanti”


Pubblicato il 20 Ottobre 2016

Si è svolta oggi la conferenza stampa indetta dalla costituente di Sinistra Italiana-Catania sul tema: il grave inquinamento dei siti di Valanghe d’Inverno e Tiritì.

L’iniziativa è stata aperta da un intervento di Marcello Failla (nella foto di repertorio), della costituente di Sinistra Italiana-Catania il quale ha illustrato i dati della relazione tecnica dell’ARPA Sicilia.

“Il 10 giugno 2016, a seguito di una notevole pressione da parte degli abitanti dei comuni di Motta S. Anastasia e Misterbianco”, ha detto Marcello Failla, “il presidente della Regione Siciliana ha affidato ad ARPA Sicilia, Struttura Territoriale di Catania, un monitoraggio ambientale della matrice aria delle discariche di Valanghe d’Invero e Tiritì, volto a studiare lo stato qualitativo dell’ambiente all’interno dell’agglomerato urbano dei due comuni interessati.

L’analisi della qualità dell’aria è stata realizzata con un esame effettuato nell’arco delle 24 ore, dal 6 al 25 luglio 2016, per mezzo di un laboratorio mobile ad uopo installato.

Il monitoraggio ambientale  ha prodotto risultati drammatici ed allarmanti.

Il dato di maggior interesse”, ha continuato Failla, “ che lo studio condotto ribadisce con significativa evidenza, riguarda l’incremento, oltre 10 volte superiore al minimo, della concentrazione di metano in atmosfera, costantemente accompagnato da incrementi di concentrazione di alcuni mercaptani, pericolosi  composti organici del tipo degli alcoli, contenenti solfo in luogo di ossigeno.

La variazione di concentrazione di metano e stata accompagnata sistematicamente dalla concomitante aumento della concentrazione di alcuni mercaptani, molecole ad alto contenuto di zolfo, caratterizzati da un odore nauseabondo.

Ma di particolare gravità appare la presenza di benzene nell’aria, in alcuni casi fino a 19 volte il minimo.

Il campionamento ha inoltre evidenziato, insieme al benzene, la costante presenza di altri solventi particolarmente tossici  come etilbenzene + xyleni e toluene.

Dal rapporto tecnico dell’ARPA Sicilia si deduce che il rendimento dell’impianto che estrae il biogas (in prevalenza metano) dai rifiuti solidi urbani, depositati al ritmo di 1000 tonnellate al giorno, è pari al 79%.

Ciò significa che il 21% del biogas prodotto, cioè quasi 4.000.000 m3 all’anno, si perde durante il processo e viene disperso in atmosfera.

Di fronte a queste analisi non è possibile più né continuare a tacere e né sottovalutare le proteste degli abitanti di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.

Occorrono provvedimenti certi ed immediati”, ha concluso Marcello Failla,” che determinino la fine delle emissioni pericolose e la immediata cessazione delle attività delle discariche  Valanghe d’inverno e Tiritì, che ne sono la causa.

Successivamente è intervenuta la prof.sa Marisa Barcellona, docente ordinaria di biochica all’Università di Catania, che ha ribadito che  “ l’inquinamento da metano è sicuramente antropico e causato da un improprio smaltimento dei rifiuti organici. I derivati dal benzene e dei mercaptani è più verosimile che siano ascrivibili ad inquinamento industriale ed artigianale e, soprattutto al grande traffico viario dei mezzi pesanti, che quotidianamente scaricano i rifiuti nelle discariche.

Resta, comunque la gravità dell’elevata concentrazione di inquinanti, pericolosamente dannosi per la salute.”

Per tali ragioni Sinistra Italiana ha richiesto u urgente incontro con il prefetto di Catania, con l’Ufficio igiene e sanità pubblica e con il NOE dei Carabinieri, affinché si intraprendano le necessarie iniziative per eliminare l’inquinamento ed in particolare, per chiudere le due discariche di Valanghe d’Inverno e Tiritì.

Nei prossimi giorni il gruppo parlamentare di Sinistra Italiana, presenterà una interrogazione parlamentare al ministro per l’ambiente, portandolo a conoscenza della relazione tecnica dell’ARPA Sicilia e sollecitandolo ad intraprendere le necessarie iniziative per far cessare definitivamente la produzione di biogas nelle discariche  Valanghe d’Inverno e Tiritì.

 

 


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