di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Politica&Editoria: a Catania il presidente della Camera Laura Boldrini, riflessioni “non a norma”
Pubblicato il 10 Ottobre 2015
di Marco Iacona (dalla sua bacheca facebook)
nella foto l’evento su LaSicilia di oggi
«C’è un clima da luglio» dice Laura Boldrini, davvero bella la presidente della camera in visita a Catania. Dodici ore e piove che dio la manda. Mi ha stretto la mano ieri pomeriggio a palazzo della cultura, sala al primo piano non pienissima. Ma con vip(s) che dio li mandava. Ho visto Rosario Lo Bello, poi Pippo Pattavina, e una Pattaviva è editor della presidente adesso autrice de “Lo sguardo lontano”. Subito dopo – per riflesso condizionato – l’ho stretta al padrone di casa, al sempre amato sindaco Bianco.
Non ho ben capito se quella porzione di paternale (anzi maternale) rivolta a destinatario ignoto, giovi a rinnovare il repertorio delle massime nient’affatto utili. Non più “oramai non ci sono le mezze stagioni” ma “siamo a ottobre e sembra luglio”, ovvero avanzi prova comunissima di auto-martellamento agli alluci. Un tafazzismo senza Tafazzi. Come quel tale che si inventa formule che manco i premi Nobel, poi però ha un figlio che prende 5= in matematica, alle elementari.
Tanto per non sbagliare non ho dubbi sulle capacità meteorologiche della presidente, e scambiando quattro chiacchiere con l’ottimo impiegato della libreria “Bonaccorso” ho partorito un’idea sul pienone mancato e me ne servirò in data da destinarsi. Ho infine tre curiosità.
La prima: chi avrà mai ideato l’immagine sullo schermo, alle spalle dei relatori? (che erano la Boldrini, Bianco, Nuccio e la Scalisi)? Esistono le case editrici, non sapete? E che “Lo sguardo lontano” presentato dal quartetto fosse edito da Einaudi? E che magari sarebbe opportuno scriverlo, tra un “presidente” e un “onorevole” che sanno di “mamma-mia”?
La seconda. Da aritmomaniaco avrei voluto contare i massoni (si può dire mas-so-ni?) presenti in sala. Così per ginnastica. Uno… due… tre… e via dicendo. Già si vive il “dopo-Ardita” e affermare che un gruppetto è in rappresentanza della “Catania bene” è pericoloso come attraversare sulle strisce bianche (qualora fossero visibili). Prevalenza di professorume in gita di piacere. Borghesia sudista e sudata – siamo a luglio – tipo cassatelle di potere. Così quando i vari ordini religiosi portano i fiori a sant’Agata, il 5 febbraio. E amen.
La terza. Secondo voi, lettori occasionali e non, il pubblico di una città maschilista che manco i film di Pietro Germi riesce a digerire, come avrà reagito nel suo sottobosco alle parole della Boldrini sul sessismo e sul lessico che fotocopia il dominio del maschile sul femminile? Si accettano citazioni tratte dal repertorio di Brigantony il Leonard Cohen de noantri. Evito l’imbarazzo: mi taccio, la presidente è persona distinta.
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