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Politica&Giustizia, intervista: Bernardini, scusi, parliamo di giustizialismo?
Pubblicato il 15 Novembre 2016
di marco pitrella (nella foto con l’esponente radicale).
Con il concorso morale dell’esponente della borghesia imperialista Marco Benanti
“In mattinata chiamerà il Presidente della Repubblica”, dice ai compagni Radicali Rita Bernardini. A breve inizierà “la visita” dentro il carcere di Piazza Lanza.
E chi è garantista, per natura & per cultura, ne approfitta per parlare di giustizia…
…anche se, di questi tempi, a far notizia è il giustizialismo.
“Il giustizialismo è proprio a chi non conosce il valore della nostra Costituzione; basti pensare che il 35% delle persone detenute in attesa di giudizio vengono considerate più che presunti innocenti sicuri colpevoli”.
Basta un avviso di garanzia, infatti, a dare inizio al cosiddetto circuito “mediatico-giudiziario”…
“La stampa fa il suo gioco sparando i nomi sui giornali, poi, a fine processo, metà di loro sarà riconosciuta innocente”.
Non solo la stampa (pure quella catanese, ndr), c’è un giustizialismo alimentato ad “uso & consumo” della magistratura…
“Nicola Gratteri (magistrato calabrese, ndr) in prima persona. Manca la cultura dello Stato di diritto. Con l’art.111 della Costituzione è stata introdotta la ragionevole durata dei processi e loro propongono di aumentare i termini di prescrizione così che il processo divenga infinito”.
Sull’onda giustizialista la magistratura “ottiene” più di quanto dovrebbe…?
“Per combattere il fenomeno mafioso i magistrati hanno avuto tutte le leggi che hanno richiesto, eppure il fenomeno criminale s’è diffuso a tal punto da non essere più solo siciliano”.
Bernardini, non crederà mica a “Mafia Capitale”?
“Immagino ci siano delle responsabilità per quel che riguarda lo sfruttamento dei migranti e sui campi rom; questo non ha niente a che vedere, però, col fenomeno mafioso”.
In fondo, le 117 richieste d’archiviazione la dicono lunga su quanto “Mafia Capitale” sia stata “montata” a regola d’arte…
“Fa comodo chiamarla mafia poiché le leggi che riguardano il fenomeno mafioso sono molto più restrittive: una su tutte la tortura del 41bis.”
Del resto, in un paese che si definisce civile 41bis e ergastolo ostativo andrebbero banditi…
“Siamo gli unici ad avere il coraggio di dire apertamente che il 41bis è una tortura e ad opporci all’ergastolo ostativo” (ved. il documentario “spes contra spem”).
Anche le “Ienesicule” sono contro il 41bis e l’ergastolo ostativo…
“Al congresso di “Nessuno Tocchi Caino” Santi Consolo, presidente del DAP (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), s’è pronunciato contro ergastolo ostativo. Non ha avuto i titoli dei giornali questa notizia”.
Chissà perché…
“Chissà come mai?!”.
Più che “ordine” terzo & imparziale, quello della magistratura è un “potere” autonomo & indipendente tendente alla politica…
“I magistrati fuori ruolo in distacco nei ministeri scrivono le leggi. In più con l’assurdità dell’obbligatorietà dell’azione penale sono le Procure a scegliersi i processi da celebrare e quelli da far cadere in prescrizione”.
Conseguenza…?
“Fanno politica giudiziaria, quando questa dovrebbe essere riservata al legislatore”.
Al referendum cosa voterà Rita Bernardini?
“Mi fa incazzare il fatto che questo referendum sia diventato la spada di Damocle sulla testa degli italiani, abbiamo dovuto rimandare la riforma dell’ordinamento penitenziario perché dobbiamo aspettare l’esito referendario”.
Nel merito…?
“La riforma non è un granché non avendo toccato aspetti, l’equilibrio fra poteri per esempio, che, invece, andavano toccati”.
Dunque…?
“Non mi interessa pronunciarmi su un referendum che mi pare una mezza sola”.
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