Politica&Referendum, Catania: appello di 200 sindacalisti Cgil per il No

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Un lungo elenco di firme sotto un documento che ha per titolo “Perchè voteremo No al referendum”: “Da iscritti alla Cgil diciamo No alla riforma costituzionale” spiegano gli oltre duecento sindacalisti catanesi che hanno sottoscritto l’appello “e ci mobiliteremo perché le nostre ragioni prevalgano nelle urne il 4 dicembre.

Diciamo No perché è una riforma che restringe gli spazi della partecipazione democratica dei cittadini, perché concentra il potere nelle mani di poche persone, perché è una riforma che peggiora la qualità della nostra democrazia, perché con la revisione del Titolo V si riaccentrano le competenze delle regioni sul governo centrale, togliendo spazi alle autonomie locali ed escludendo i territori dai processi decisionali, contrariamente a quanto viene affermato sul protagonismo delle autonomie nel nuovo Senato.

Non diciamo No al cambiamento che anzi auspichiamo. Ma il cambiamento di cui il Paese ha bisogno può arrivare soltanto da una riforma non pasticciata e che valorizzi davvero il protagonismo dei cittadini e dei soggetti sociali”. Tante le firme di rappresentanti sindacali dei luoghi di lavoro sotto il documento che ha per primo firmatario Massimo Malerba: dalla StMicroelectronics ai call center Almaviva e Qè, dal pubblico impiego alla scuola, al commercio, al settore agroalimentare, cui si aggiungono anche quelli di esponenti provinciali del sindacato, a partire dal segretario generale Giacomo Rota e all’intera segreteria provinciali e ai segretari provinciali di categoria.

Le ragioni del No della Cgil, invece, verranno spiegate nel corso di un assemblea che si terrà lunedì dalle 10.30, presso Palazzo Chierici alla presenza del segretario nazionale Danilo Barbi. Qui il testo dell’appello e l’elenco dei firmatari: Perché voteremo No al referendum Da iscritti della Cgil diciamo No alla riforma costituzionale e ci mobiliteremo perché le nostre ragioni prevalgano nelle urne il 4 dicembre.

Diciamo No perché è una riforma che restringe gli spazi della partecipazione democratica dei cittadini, perché concentra il potere nelle mani di poche persone, perché è una riforma che peggiora la qualità della nostra democrazia, perché con la revisione del Titolo V si riaccentrano le competenze delle regioni sul governo centrale, togliendo spazi alle autonomie locali ed escludendo i territori dai processi decisionali, contrariamente a quanto viene affermato sul protagonismo delle autonomie nel nuovo Senato. Non diciamo No al cambiamento che anzi auspichiamo. Ma il cambiamento di cui il Paese ha bisogno può arrivare soltanto da una riforma non pasticciata e che valorizzi davvero il protagonismo dei cittadini e dei soggetti sociali. Ma anche attraverso la reale attuazione della nostra Costituzione.

Questa riforma conclude un ciclo di provvedimenti, dal Jobs Act alla Buona Scuola (Legge 107), che hanno cancellato il nostro patrimonio di diritti sociali, costruiti in decenni di lotte e conquiste, e colpendo prioritariamente il mondo del lavoro, il mondo della Scuola, dell’Università e della ricerca scientifica pubblica, in particolare nel Mezzogiorno, in Sicilia e a Catania.

Massimo Malerba, Valentina Borzì, Lorena Cannizzaro, Miriam Corselli, Loredana Saccone, Luisa Laudani, Giacomo Rota, Claudio Longo, Pina Palella, Nicoletta Gatto, Giovanni Pistorio, Carlo Veutro, Francesco Poeta, Andrea Calarese, Veronica Salerno, Salvatore Papotto, Michele Coco, Carmelo Restifo, Francesco Papale, Daniele Maugeri, Davide Foti, Aldo Toscano, Lucia Torrisi, Gianluca Patanè, Isabella Cassibba, Letizia Scirocco, Stefania Risiglione, Alda D’Arrigo, Claudio Calzavara, Giovanna Orfanò, Elisabetta Calvagna, Veronica Tirendi, Concetta Pulvirenti, Barbara Ventura, Milena Arcidiacono, Loredana Pinnale, Maria Carmela Vitellino, Aurora Rizzo, Anna Cosentino, Marilena Dovico, Nadia Longhitano, Vincenzo Cubito, Cristina Balsamo, Salvatore Schembari, Patrizia Coco, Agata Orfanò, Rossana Lo Re, Salvatrice Magrì, Antonella Distefano, Michele Vivaldi, Tino Renda, Nino Patanè, Rosario Spampinato, Melchiorre Gnolfo, Claudio Abate, Antonio Carbè, Nello Ciraldo, Giovanni Romeo, Jerry Magno, Giuseppe Grillo, Francesco Munzone, Valentina Ruffino, Davide Cannone, Michele Finocchiaro, Laura Barbagallo,Valerio Longo, Cristina Pappalardo, Alessandra Novello, Alessandra Trigili, Francesco Guzzardi, Giovanna Gugliandolo, Giuseppe Oliva, Marilena Costanzo, Mario Licciardello, Carmelo De Caudo, Francesca Battista, Gabriele Centineo, Claudio Petralia, Vincenzo Boemi, Giovanna Brigadeci, Mario Maugeri, Giuseppe Fallica, Giovanni Giuffrida, Stefano Materia, Nunzio Cinquemani, Ciccio Furnari, Gaetano Agliozzo, Carmelo Di Stefano, Carmelo Calvagna, Salvatore Nardo, Andrea Musumeci, Giuseppe Mazzone, Giuseppe Portale, Turi Siracusa, Arturo Montineri, Pippo Peri, Valentina Zappalà, Alfio Vasta, Alfredo Comisi, Francesca Arena, Orazio Campisi, Alessandro Dainotti, Piero Giordanella, Orazio Sirace, Cinzia Caruso, Gianpiero Vasta, Massimo Vinci, Pina Spina, Samir Hamam, Antonino Ponzo, Stefano Privitera, Edoardo Pagliaro, Alessandro Grasso, Vittorio Turco, Giuseppe Portale, Giuseppe Vinci, Patrizia Gagliano, Agostino Lombardo, Maria Zanetti, Carmelo Faro, Giuseppe Zito, Mario Lanzafame, Giuseppina Rizzo, Claudio Castorina, Guido Di Guardo, Carmelo Connelli, Giovanni Anastasio, Alfio Leonardi, Fabrizio Frixa, Tiziana Scandura, Barbara Crivelli, Claudio Colletti, Santi Armando Garufi, Giacomo Capizzi, Franco Villaggio, Franco Russo, Salvatore Bonaccorsi, Pippo Vecchio, Saro Sciacca, Vincenzo Brighina, Daniele Petralia, Carmela La Corte, Ornella Cristaudo, Giovanni Giuffrida, Giovanni Licciardello, Maria Fichera, Carmelo Scardina, Massimo Santonocito, Grazia Arcodia, Salvatore D’Amico, Daniela Ipocoana, Carmelo Gatto, Giovanni Castiglione, Francesca Fresta, Irene Leotta, Salvatore Imperiale, Salvo Leonardi.

 

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Redazione Iene Siciliane

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