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Politica&Referendum: il combinato disposto Renzi-Mattarella
Pubblicato il 02 Dicembre 2016
di marco pitrella
Sono tutt’un programma le comparsate di Renzi in Tv: fu sera e fu mattina dal primo al settimo giorno.
Sergio Mattarella? Non pervenuto.
Dove Matteo è stato un continuo “bla bla bla”, Sergio ha ascoltato come fosse un “qualunquemente”.
Fosse stato, almeno, a compenso della par condicio il mutismo, e invece…
“Emerge la concezione che è propria di questa maggioranza secondo la quale chi vince le elezioni possiede le Istituzioni e né è il proprietario” (Matterella su Berlusconi, 2005)… ma anche, aggiungo, delle televisioni, giornali, radio, e mezzi di comunicazioni vari & eventuali. “In tutti i mari, in tutti i luoghi in tutti i laghi” Matteo, scout col talent per lo show, “c’ha stato”. Tiene ferma l’asticella dell’auditel che s’alza più con “Lui” che con Maria Elena, “la bella addormentata nei Boschi”.
E Mattarella, dicevamo? Muto. Per il Sì & Per il No “arbitro silenzioso”, s’è definito. Bisognerebbe ricordarglielo al Sergio presidente non tanto “rigore è”… quanto “arbitro fischia!”. “Silenzioso” s’addice, semmai, allo spettatore petaloso o al magistrato politicizzato che nulla ha di terzo & imparziale.
Non solo; a salvaguardia dell’interesse “internazionale” acconsente – silenzioso – “alle limitazioni di sovranità necessaria”.
Proprio Mattarella, che da presidente, ha il dovere di “rappresentare l’unità nazionale”, nel più siciliano dei mutismi è rimasto.
Il ce “lo chiede l’Europa”, il leitmotiv.
Joyful, joyful! l’Italia ha da dire sì”.
“Yes we can!”… Ingerenza referendaria a stelle e a strisce: the sound of silence… the answer my President Sergio.
A proposito di risposte, una domanda: chi tutela & tutelerà l’altra parte del Paese?
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