Politica&Religione, “Catania Bene Comune”: 415 mila euro del comune al comitato per la festa di Sant’Agata. Trasparenza necesse est!

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Richieste precise, eccole:

“ogni anno per la realizzazione della Festa di Sant’Agata il Comune di Catania destina al “Comitato organizzatore della festa di S. Agata nella Città di Catania” la somma di 415mila euro. Il Comitato è stato fondato da Sindaco e Arcivescovo e nel momento della sua costituzione il Comune ha stanziato ulteriori 200mila euro, una tantum, come fondo del Comitato contro gli appena 5mila stanziati dall’Arcidiocesi. Il Comitato è composto da sole 6 persone: il Presidente è Francesco Marano, consulente del Sindaco e dirigente provinciale e regionale del Partito Democratico, vice Presidente è Giuseppe Barletta indicato dalla Curia. Ne fanno poi parte Roberto Giordano, Carlo Zimbone, Filippo Donzuso e Maria Teresa Di Blasi.

Il denaro in dotazione viene speso in autonomia dal Comitato senza alcun controllo della pubblica amministrazione e senza alcuna trasparenza. Unica eccezione l’avviso pubblico per i fuochi d’artificio.

Lo Statuto del Comitato obbliga di approvare il bilancio consuntivo entro il 7 settembre e di approvare il bilancio preventivo entro l’1 ottobre di ogni anno.

È da evidenziare che nessuna spesa relativa alla sicurezza o alla gestione pubblica della festa è a carico del Comitato. Sono a carico esclusivo del Comune le spese per la sicurezza e la protezione civile (20mila euro stanziati per l’operazione Sant’Agata sicura), le spese per la segatura che viene sparsa nelle strade (15mila euro), il servizio straordinario di pulizia della città (29mila euro), la manutenzione del mezzo utilizzato per il trasporto del fercolo e delle candelore (5mila euro) e persino l’acquisto del vestiario per i “valletti comunali”.

Catania Bene Comune chiede al Presidente del Comitato per i festeggiamenti, al Sindaco e alla Responsabile anticorruzione del Comune di Catania di rendere immediatamente pubbliche tutte le spese effettuate, con soldi pubblici, dal Comitato per la festa di Sant’Agata.

A tal proposito il 24 gennaio è stata richiesta ufficialmente la consegna e la pubblicazione dei bilanci e di tutte le spese del Comitato.

La città ha il diritto di conoscere con esattezza come vengono spese le sue risorse, a maggior ragione in una fase in cui il Comune taglia ogni servizio e aumenta ogni tariffa. Fa riflettere che si trovino così tanti soldi per la festa di Sant’Agata mentre non si stanzia nemmeno un euro per i centri antiviolenza sulle donne.

I 415mila euro destinati ogni anno alla festa provengono dalla tassa di soggiorno e dovrebbero per legge essere utilizzati “per il turismo, per la manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali, nonché i servizi pubblici locali”.

È obbligo dell’amministrazione e del Comitato rendere conto di come sono stati spesi i nostri soldi e come verranno spesi quest’anno.

Catania Bene Comune.”


 

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Redazione Iene Siciliane

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