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Politica&Sesso, Concetta Raia(Pd): domani in aula emendamento sulla doppia preferenza di genere
Pubblicato il 26 Giugno 2016
ecco il comunicato stampa:
Doppia preferenza di genere. Raia (PD): “Domani in Aula l’emendamento sulla doppia preferenza di genere. Inaccettabile abrogare quanto approvato nel 2013: mentre il resto del mondo guarda avanti, c’è qualcuno che vorrebbe far ripiombare le Sicilia al secolo scorso”
“Domani presenteremo in Aula l’emendamento che reintroduce la doppia preferenza di genere alla bozza di legge attualmente in discussione all’Ars sull’elezione del sindaco e dei consiglieri comunali, nella quale, anacronisticamente, si vorrebbe abrogare quanto già approvato nel 2013. Un’assurdità: mentre il resto del mondo guarda avanti, c’è qualcuno che vorrebbe far ripiombare la Sicilia al secolo scorso”. Lo dichiara la parlamentare regionale del partito democratico Concetta Raia, presidente della Commissione Ue all’Ars.
“Ricordo perfettamente l’iter che ebbe la legge sulla doppia preferenza- – sottolinea la deputata Raia – perché presentai ben due proposte: una prima volta nel 2010 ma venne bocciata, e successivamente nel novembre 2012, allorquando passò la proposta diventando legge nel 2103,sulla scia dell’approvazione a livello nazionale della legge 215/12. Che oggi qualcuno voglia rimettere in discussione questa grande conquista di civiltà per la Sicilia, che ha compiuto un deciso balzo in avanti, dotandosi di un importante strumento di democrazia paritaria, è inaccettabile”.
“La possibilità di indicare due preferenze – spiega la parlamentare del partito democratico – traccia un percorso che richiama tutta la classe dirigente politica a un forte senso di responsabilità nei confronti di quel 52% di popolazione femminile, che fino a tre anni fa, era sottorappresentato”. “Non si tratta di escamotage per le riserve indiane, ma di un provvedimento che consentirà di dare alle donne uguali possibilità ai nastri di partenza – conclude la presidente Raia – di un riequilibrio della rappresentanza di genere all’interno delle istituzioni in Sicilia”.
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