di iena al Servizio della Reazione Capitalistico-Borghese Marco Benanti
Non vorremmo essere nei panni dei sostenitori di Angelo Villari (ex Villari Angelo).
Ogni due mesi sono costretti a riposizionare il sentiment.
All’origine Berretta era amico, tanto da essere entrato in parlamento con i voti dei sostenitori di Villari. Poi Berretta diventò inopinatamente nemico. E che nemico! Ricordate, cari sostenitori come volavano gli stracci? Gli attacchi sui giornali, la querela di Berretta a Giacomo Rota, le accuse irripetibili, i vaffa di Concetta Raia a Niccolò Notarbartolo, uno più berrettiano di Berretta.
Bene, dimenticateli. Adesso Berretta e Villari sono di nuovo amici, anzi amiconi. Con un comunicato Berretta si è voluto felicitare della nomina di Villari a referente di Orlando a Catania. Ricordiamo che Berretta è il capo orlandiano in Sicilia.
E dunque le gerarchie (diremmo le priorità ) sono evidenti. Comanda Berretta. Ma perché tra i due è scoppiata la pace? Convergenze politiche? Ma quelle c’erano già prima.
E allora cosa li ha riappacificati? Semplice, la solita storia delle poltrone. Peace and love, di nuovo. Adesso i villariani dovranno deporre le armi e, preferibilmemte, pattecipare agli aperitivi dei berrettiani per fare numero. Panza e presenza.
Che fatica fare il sostenitore di Villari. Ci vuole un fisico bestiale.
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