di Turi della Fava di Ricotta
Una premessa: la riflessione che segue non vuole avere la pretesa di essere vera e non vuole avere neanche la pretesa di essere falsa, insomma quella che segue è una riflessione senza pretese. Anzi è una riflessione in forma di domande.
Che pensereste di un magistrato che va a letto con una giornalista? E se questo magistrato passasse “carte bollenti” alla giornalista?
Che pensereste di un procuratore capo che viene minacciato o quasi -in forma di preghiera- dall’ “imperatore” della stessa città in cui presta servizio?
Che pensereste di una città in cui magistratura, imprenditori e mass media facessero parte dello stesso esclusivo club? Il club della “legalità e della trasparenza”.
Che pensereste di una città in cui i rappresentanti politici istituzionali fossero camerieri di un potere “occulto” solo per finta?
Che pensereste di una città in cui il conflitto d’interessi è la regola e non l’eccezione?
Che pensereste di una città in cui i giornalisti leccano i culi ai “padrini” e ai “padroni” per ricevere in cambio il pane quotidiano?
Che pensereste di una città che si preoccupa solo di combinare l’ennesimo affare privato con l’ennesimo abuso di “potere pubblico”?
A queste domande c’è una sola e unica risposta: pensereste di essere catanesi.
Infine, l’ultima domanda:
che pensereste di una città in cui i cittadini si potrebbero spaventare di condividere un articolo del genere sui social network? Ecco la risposta ipotetica in forma interrogativa: pensereste che questi cittadini sono dei codardi col cuore di ricotta?
Al Leonardo Da Vinci, i rossazzurri piegano il Gela per 88-67 foto di Romano Lazzara.…
comunicato dalla questura Per settimane ha trasformato la mensa dell’ospedale in un supermercato in cui…
comunicato dalla questura La Polizia di Stato ha arrestato un diciannovenne catanese per detenzione di…
“Luca, ma le sembra normale che un ex calciatore si sfili i calzoncini, indossi la…
Riceviamo e pubblichiamo: Sono trascorsi ben cinque anni da quando in quella infausta notte del…
foto di Antonio Parrinello Il Teatro Stabile di Catania porta per la prima volta in…