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Porto: conferenza stampa promossa dall’Osservatorio sulla Pubblica Amministrazione

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Si   è   svolta , a   Palazzo   degli   Elefanti,   la   conferenza   stampa   -promossa  dall’Osservatorio sulla Pubblica Amministrazione, presieduto dall’avv. Vito Pirrone- sugli esiti della procedura di gara indetta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale per l’affidamento in concessione dei lavori e della gestione dei servizi di interesse generale nei porti di Augusta e Catania, a seguito della Delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 10 dicembre 2024.

Invero, con tale provvedimento l’ANAC -il cui intervento è scaturito da un analitico e puntuale esposto presentato ad ANAC stessa dalla Cooperativa Sociale Eco Tourist nel dicembre 2023, e dal contestuale esposto dello stesso Osservatorio sulla P.A.- ha stigmatizzato la palese illegittimità, per plurime ragioni, dell’operato dell’Autorità Portuale di Augusta e di Catania, per l’effetto invitando lo stesso Ente all’annullamento in autotutela della gara. 

Alla   conferenza   hanno   partecipato,  oltre   all’avv.   Vito   Pirrone, l’avv. Marianna Capizzi, dello Studio Bivona Capizzi, e l’avv. Vanessa De Santis, legali   della Eco Tourist, ed i Consiglieri comunali Serena Spoto, Graziano Bonaccorsi e Maurizio Caserta, che avevano sollevato il caso in Consiglio comunale, chiedendo un intervento da parte dell’Amministrazione cittadina. 

L’avv. Pirrone   ha   illustrato   le   ragioni   che   hanno   indotto  l’Osservatorio  da lui presieduto a presentare, come già anticipato, un dettagliato esposto all’ANAC ed alla   Procura   della   Repubblica   di   Catania   e   Siracusa,   sottolineando   il   fatto   che   le modalità   attraverso   le   quali   era   stato   indetto   il   bando   per   l’affidamento   di   alcuni lavori e servizi portuali presentava diverse irregolarità procedurali, oltre che di opportunità logistica per nulla oggetto di confronto con l’opinione pubblica, ma soprattutto scoprire che l’importo del project era € 466.781.609,00 e non l’importo già pubblicato di € 176.406.254,00. 

“L’Osservatorio   sulla   P.A.”,  ha   precisato   l’avv.   Pirrone,  “ha   ritenuto   di dover   intervenire   a   tutela   del   corretto   andamento   delle   procedure   e   dell’interesse pubblico, per l’impatto che l’intervento avrebbe determinato sulla città, soprattutto alla   luce   della   concessione   ad   un   unico   gestore   di   tutti   i   servizi,   compresi   i   beni demaniali, senza espresse garanzie per i lavoratori coinvolti.”

L’avv. Capizzi ha succintamente rappresentato come la disciplina di gara approntata dall’Autorità Portuale presentasse due profili gravemente vizianti, il primo volto a restringere illegittimamente la platea concorrenziale, il secondo in grado di consentire a chi fosse riuscito a concorrere -poi, nei fatti, esclusivamente il promotore- di essere ammesso in gara sostanzialmente in assenza di tutti i requisiti prescritti dal Codice degli Appalti.

In particolare, ha riferito l’avv. Capizzi: “l’Autorità Portuale da un lato, non inserendo tra la documentazione a base di gara importantissimi documenti come il Piano Economico Finanziario, ha precluso la partecipazione a qualsiasi operatore economico potenzialmente interessato, con grave pregiudizio per l’interesse pubblico alla massima concorrenza, dall’altro ha consentito al promotore di aggiudicarsi una gara di rilevantissimo valore, senza necessità per lo stesso di provare il possesso dei necessari requisiti di Legge. Di estrema gravità anche l’erronea determinazione dell’importo della concessione riportato nel bando, notevolmente inferiore rispetto a quello reale. Profili di invalidità tutti condivisi dall’ANAC che, con la Delibera del dicembre 2024 ha invitato l’Ente appaltante ad adottare le idonee misure per ripristinare la legalità violata, ivi incluso l’annullamento dell’intera procedura di project financing”.

Ha proseguito l’avv. De Santis spiegando che le criticità individuate nel parere tecnico giuridico redatto dai colleghi Bivona e Capizzi, a suo avviso hanno pregiudicato la trasparenza e la libera concorrenza che costituiscono i pilastri fondamentali del corretto funzionamento del mercato, circostanza che non poteva non essere segnalata alle competenti autorità. La Cooperativa sociale Eco Tourist, dunque ha depositato un esposto presso la Procura di Catania, la Guardia di Finanza di Augusta affinché si valutasse la ricorrenza o meno di fattispecie penalmente rilevanti, e contestualmente è stata interessata l’ANAC che, dopo un’attività istruttoria di quasi un anno, ha deciso nei termini inseriti nel provvedimento già noto alla stampa, quindi riscontrando quanto eccepito e anche altro. A seguito degli esposti le Procure interessate hanno aperto due procedimenti penali e stanno proseguendo l’attività di indagine collaborando con le parti interessate. 

I Consiglieri Serena Spoto, Graziano Bonaccorsi e Maurizio Caserta hanno successivamente ribadito che la vicenda riguardante il project financing del Porto di Catania resta emblematica del modo con cui la governance di Autorità Portuale ha sembrerebbe aver interpretato il proprio ruolo.

Infatti, in una procedura che avrebbe finito con il “chiudere” per 25 anni ogni attività e servizio riguardante uno dei più importanti volani economici, lavorativi e turistici dell’intera Provincia di Catania e dell’area di Augusta a favore degli Operatori Economici che si sarebbero aggiudicati l’incanto, gli organi di vertice e gli Uffici dell’ADSP probabilmente avrebbero dovuto prestare più attenzione e cura per garantire almeno due risultati minimi: 

a) la legalità degli atti di gara;

b) la massima apertura al mercato.

Entrambi tali risultati, come deriva dalle conclusioni ANAC, sono clamorosamente falliti:

a) gli atti di gara, come detto in precedenza, sembrerebbero da errori (come la “svista” nell’indicazione del valore della concessione, fissato negli atti di gara in € 176.406.254,00 ed invece pari quanto meno ad € 466.781.609,00) tanto clamorosi, evidenti e marchiani;

b) la concorrenzialità è stata praticamente azzerata: ad una gara di questa importanza è riuscito a partecipare un solo soggetto, l’originario proponente. 

Infatti gli Uffici dell’Ente hanno tardivamente pubblicato alcuni atti della procedura -fondamentali per concorrere- senza riaprire i termini partecipativi (è il caso dello schema di contratto, inserito in piattaforma dopo tre settimane dall’indizione della procedura) e che -soprattutto- hanno omesso tout court di pubblicare il Piano Economico-Finanziario, privando così tutti i possibili aspiranti di quelle fondamentali informazioni di cui ha potuto fruire un unico soggetto, l’originario proponente nonché unico concorrente alla selezione.

Non solo.

Autorità Portuale avrebbe avuto modo e possibilità di ritornare sui propri passi ed emendare i propri errori spontaneamente evitando i richiami di ANAC che ha evidenziato, nel suo operato, dei vizi così evidenti.

Invero, ben prima che ANAC si pronunciasse, l’Autorità Portuale era stata destinataria di un’istanza di annullamento in autotutela della procedura di gara contenente tutte le criticità poi ravvisate da ANAC.

Ebbene, la scelta dell’Amministrazione è stata quella di respingere la richiesta, per la laconicissima ragione secondo cui:

“le argomentazioni sottese alla richiesta di annullamento della procedura in oggetto, non risultano idonee e/o apprezzabili a configurare la sussistenza dei requisiti utili e necessari per adottare, in merito, atti in autotutela, in ragione di quanto previsto dagli art..21-octies e 21-nonies della legge n. 241/90 e s.m.i.”.

Ma adesso Autorità Portuale, quel che prima avrebbe potuto fare spontaneamente a seguito della richiamata richiesta, dovrà fare in quanto obbligata dall’Autorità Anticorruzione.

Inoltre continuano a chiedersi: ma il Collegio dei Revisori dei Conti  e gli Organi del Ministero dei Trasporti (vigilante) che dovrebbero vigilare cosa hanno fatto al riguardo su una procedura così delicata dopo il pronunciamento di ANAC? 

Gli stessi Consiglieri hanno quindi illustrato il contenuto di una mozione   che,   insieme   ad   altri   loro   colleghi   di   diversi   partiti,   hanno   presentato   al Consiglio   Comunale   di   Catania,   avendo   cura   di   sottolineare,   in   quella   sede,   la delicatezza della questione e l’importanza di avviare un dibattito pubblico che possa coinvolgere l’intera cittadinanza.

I   relatori   hanno   concluso   la   conferenza   stampa   garantendo   il   mantenimento   di   un elevato   grado   di   attenzione   sul   prosieguo   dell’intera   vicenda, che   non   deve assolutamente né violare la legge, né minacciare i livelli occupazionali, né trascurare il giudizio dei cittadini che non possono essere privati del loro mare, con l’invito all’ADSP ad avviare procedure di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori e servizi in ambito portuale. 

Catania 10.03.2025

Il Presidente dell’Osservatorio sulla P.A.

       Avv. Vito Pirrone.

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Iene Sicule

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